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“Dasempre & Persempre”: La vita di Giovanni Pascoli in una poesia
“Non vogliamo più la realtà: ridateci il sogno, il riposo nell’ombra dell’ignoto” Un manifesto? Quasi! Queste sono le parole pronunciate da quei poeti di inizio Novecento che non si ritrovano più nella realtà che li circonda, troppo avvezza al progresso e al materialismo e poco sensibile verso i valori della società e del genere umano. È importante comprendere il contesto storico di riferimento per discutere insieme sul poeta e la sua poesia che saranno oggi i protagonisti del nostro appuntamento settimanale con la rubrica “Dasempre & Persempre“, oggi dedicata ai Classici della Letteratura italiana. Dopo esserci confrontati sul pessimismo leopardiano, ho pensato di presentarvi un’altra forma di pessimismo italiano, a…
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“Dasempre & Persempre”: la critica all’uomo del Novecento in Bulgakov
“Con la dolcezza. È il solo sistema possibile con un essere vivente, qualunque sia il suo livello di sviluppo. L’ho affermato, lo affermo e lo affermerò sempre. Si sbagliano se pensano che il terrore serva a qualcosa. No! Il terrore non serve a nulla, né con i bianchi, né con i rossi e neanche con i gialli. Il terrore blocca il sistema nervoso” Un manifesto politico? Quasi! Queste sono le parole che pronuncia il Professore Filìpp Filìppovič, rispondendo alla domanda del dottor Bormentàl su come il suo superiore fosse riuscito a portare a casa un cane randagio ferito senza incorrere in alcuna difficoltà. È stata la “dolcezza”, sono state le…
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“Dasempre & Persempre”: gli occhi chiusi come paradigma dell’uomo moderno in Tozzi
“Stava bene sul letto, con gli occhi chiusi” Eh si… a chi non piace, soprattutto dopo una giornata piena fisicamente ed emotivamente o dopo una particolare fase della propria vita, stendersi sul letto e chiudere gli occhi? Eppure, gli occhi chiusi di Paolo hanno ben altro significato. Come avrete capito, il Classico di cui parleremo oggi in occasione della rubrica “Dasempre & Persempre“, è Con gli occhi chiusi di Federigo Tozzi, pubblicato nel 1919, dopo un intenso lavoro di elaborazione e di revisione, di cui siamo a conoscenza grazie ad un epistolario dell’autore, pubblicato dopo la sua morte dalla moglie Emma. La formazione travagliata del romanzo si evince sin dal titolo che…
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“Dasempre & Persempre”: Leopardi, pessimista fino alla morte?
“E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce” L’inciso, tratto dal Vangelo di Giovanni, introduce quella che impropriamente è definita “l’ultima poesia” di Giacomo Leopardi, dal momento che chiude la raccolta I Canti. D’altronde, associare la citazione a Leopardi non stupisce affatto: lui è il poeta, simbolo ed emblema, del pessimismo letterario (e di vita). A scuola, le nostre insegnanti ci descrivevano il poeta storpio nel corpo e nell’anima, sofferente per quella vita in cui non riusciva ad elevarsi e a manifestare le proprie emozioni se non scrivendole. E noi, studiavamo a memoria le sua poesie, elencando, durante le interrogazioni, le diverse fasi della sua esistenza, scandite in pessimismo…