“Without you”, il nuovo suspence romance di Alessia Cannizzaro. Land Editore.
La solitudine è qualcosa a cui Melissa Thompson è avvezza, soprattutto da quando, anni prima, i suoi genitori sono morti in circostanze misteriose e mai del tutto chiarite.
Diventata un’agente dell’FBI, Melissa è abituata a vivere in incognito, a cambiare spesso nome e casa, a dover contare solo ed esclusivamente su se stessa. Finché non incontra Daniel, un uomo emblematico e incredibilmente sexy che, per uno strano scherzo del destino, diventerà il suo capo.
Se l’essere sola è qualcosa che Mel sa affrontare, non lo saranno i sentimenti imprevisti che comincia a provare per Daniel.
Lui è il tipo d’uomo che non avrebbe mai dovuto notare… perché amare, per Mel, significa scoprire il fianco a nemici che agiscono nell’ombra, e che non vedono l’ora di colpirla là dove fa più male: dritta a un cuore che a malapena ricordava di avere, e che solo Daniel ha saputo risvegliare.
Chi è Alessia Cannizzaro
Alessia Cannizzaro, classe 1980, giornalista. Sono nata e vivo a Palermo, città che non cambierei per nulla al mondo, sebbene abbia detto di volermi trasferire in quasi tutte le città estere in cui sono stata. L’unica cosa che forse non ho mai voluto cambiare nella mia vita è la professione. Dopo aver fatto di tutto, dalla conduzione di tg alla direzione di una testata, oggi mi occupo prevalentemente di uffici stampa e comunicazione per aziende, enti, eventi, politici, vip e tanto (ma tanto) altro ancora. Lavoro anche come social media manager, correttrice di bozze e grafica, tanto per non farmi mancare nulla!
E non è tutto. Sono anche moglie e mamma di una bambina di sette anni. Esatto, proprio i terribili sette! Se vi state chiedendo come riesca a fare tutto, mi spiace, ma non lo so nemmeno io.
Com’è nata la passione per la scrittura? Credo sia nata con me, ma l’illuminazione vera, quella che ti colpisce tipo fulmine a ciel sereno, è arrivata poco prima dei dieci anni. A un certo punto, mentre ero a scuola, ho capito che volevo scrivere e raccontare storie. Così, per il mio decimo compleanno, al posto della casa di Barbie, ho chiesto una bellissima macchina da scrivere rossa, una Olivetti lettera 32, che ancora oggi conservo gelosamente e che, al di là di tutto, ho usato davvero per l’esame di abilitazione per diventare giornalista professionista. Da bambina, scrivevo servizi per finti tg che poi conducevo nel salotto di casa a un pubblico di pazienti genitori; poi ho iniziato a scrivere racconti che venivano puntualmente letti dal mio prof. di Italiano nell’ora di narrativa; il resto è storia! Da lì in poi non ho più smesso di scrivere, sia per lavoro che per passione.
Leggo per diletto qualsiasi genere; è sempre stata una mia grande passione. Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!