
Saggi
Saggio
Cortina Raffaello
18 Aprile 2019
Brossura
220
“Può un robot interagire con noi alla pari? Può riuscire a leggere i segnali sociali umani e rispondere in modo convincente? Può comunicare attraverso le emozioni?”
Vivere con i robot di Paul Dumouchel e Luisa Damiano
Uno dei settori emergenti dell’intelligenza artificiale, la robotica sociale, sta trasferendo queste domande dalla fantascienza alla ricerca teorica e applicativa. I robot prodotti da questa disciplina sono macchine ideate per interagire con gli umani in modi socialmente significativi, ricoprendo ruoli quali il mediatore nell’educazione, l’assistente ad personam o l’aiuto-infermiere. Paul Dumouchel e Luisa Damiano propongono un’esplorazione filosofica delle frontiere odierne della robotica sociale, mettendone in luce i presupposti teorici e gli sviluppi sperimentali che aprono nuove strade per pensare la mente, la socialità e l’emozionalità umane. Percorrendo queste direttrici, gli autori entrano nel dibattito delle scienze della mente e dell’intelligenza artificiale, sviluppando un approccio innovativo alle sfide etiche imposte dal progetto di farci affiancare da partner sociali artificiali.
Paul Dumouchel Professore di Filosofia, Università di Ritsumeikan è canadese e attualmente è professore di filosofia presso la Graduate School di Core Ethics and Frontier Sciences, Ritsumeikan University, Kyoto, Giappone.
Luisa Damiano Dottorato in Epistemologia dei sistemi complessi è Professore Associato di Logica e Filosofia delle Scienze presso l’Università di Messina (Messina, Italia) ed è coordinatore dell’Epistemologia delle Scienze del Gruppo di Ricerca Artificiale (ESARG) all’interno di CERCO (Research Ceter on Complex Systems, Università di Bergamo, Italia).

Non amo darmi titoli ma ne ho conseguito uno: dottoressa. Il che implica che io abbia una laurea; una soltanto, anche se i miei interessi spaziano in un territorio vastissimo che definirei ” Al di là del deserto”, (citando il titolo di un libro di uno dei più grandi filosofi contemporanei, a mio avviso… s’intende!!). Potrei dirvi che SONO una dottoressa, ma non lo farò, perché ESSERE qualcosa o qualcuno significa chiudersi in uno spazio troppo piccolo e privo di possibilità. Somiglio ad una cellula staminale, sono totipotente e VIVA! “So essere anche“: Una leader eccellente, Moglie mai (se non per burocrazia), compagna di vita di Marco sempre, mamma, Amica, dottoressa, lettrice, studiosa, scienziata, ricercatrice, comica, autrice, artista, pessima bugiarda, Apple addicted, pasticciera, antropologa, curiosa, innovativa, testarda …. E questa descrizione ovviamente non mi soddisfa ma: La modificherò secondo le necessità.