
Narrativa straniera
Pagina Uno
4 luglio 2018
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L’intera intollerabile memoria dell’America, la sua violenza, la sua ferocia, immensità, bellezza, bruttezza e gloria”
L’obiettivo ambizioso di Thomas Wolfe era, con le sue stesse parole, quello di narrare “l’intera intollerabile memoria dell’America, la sua violenza, la sua ferocia, immensità, bellezza, bruttezza e gloria”. Questi cinque racconti, selezionati dalla sconfinata, caotica e affascinante opera di Wolfe, provano a restituire questo mirabile equilibrio giocato sul filo dei contrasti: luce e ombra, vita e morte, cultura e bestialità. La lingua di Wolfe, vulcanica, debordante, profondamente americana ma non dimentica delle radici europee, cerca le parole che “non rappresentino la vita, ma siano la vita”, così come i suoi personaggi, tremendamente vivi, ferocemente umani. L’opera di Wolfe, che godette di una straordinaria popolarità durante la sua breve vita, quanto di un ingrato oblio dopo la sua morte, ha avuto un profondo impatto sulla letteratura americana del ventesimo secolo. Da Faulkner a Kerouac, molte sono le voci che ne hanno riconosciuto la grandezza
Thomas Wolfe
Thomas Wolfe (Asheville 1900 – Baltimora 1938) è uno dei narratori americani più significativi del nostro secolo. Ribelle, indisciplinato, scrittore di notevole potenza espressiva, ha sempre inteso la letteratura come viaggio spietato alla ricerca di se stessi. Angelo, guarda il passato (1929) e la Storia di un romanzo (1936) sono i suoi capolavori.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.