Un Amore Proibito
Romance Storico
Self Publishing
30 settembre 2019
Ebook/Cartaceo
In questo gioco di sentimenti, dove nulla è come appare, l’amore saprà davvero andare “Oltre”?
Trama
Lucas ed Alyce sembrano aver trovato un equilibrio ma una minaccia incombe sul loro rapporto, rischiando di far naufragare ogni sogno di felicità. Arianne e Adrian sono ufficialmente fidanzati: ma il suo passato da libertino è davvero alle spalle? E Philip, anima nera della storia, quali segreti nasconde? Tutto questo sarà svelato nell’ultimo capitolo della trilogia “Un amore proibito”.
Estratto
Si era subito accorto di quando Jane era tornata nel salone: con sguardi discreti si era assicurato che stesse bene anche se era pallida e sembrava un cucciolo ferito. Non sapeva chi l’avesse ferita, forse lui…o qualcun altro. Lui doveva proteggerla da se stesso ma che altri si permettessero di mortificarla lo mandava in bestia. Così come lo aveva mandato su tutte le furie la sicurezza di Susannah di voler riprendere la loro storia. Era tutta la sera che lo toccava e gli sventolava davanti le sue grazie ottenendo l’effetto contrario. Non provava desiderio per lei, per nessuna di loro. Anche i loro amplessi erano sempre stati vuoti, mere esigenze fisiche incapaci di soddisfarlo pienamente. Nessuna lo aveva mai toccato dentro, davvero. Solo una donna ci era riuscita, quell’angelo che stava ballando con lui.
Tremava tra le sue braccia.
«Hai freddo?»
Lei arrossì deliziosamente «No. Come potrei aver freddo se sono così coperta?»
Intuì una certa ironia dietro quella risposta che lo fece sorridere. Sua moglie non smetteva di sorprenderlo: anche se era evidentemente stata ferita, e sospettava di saperne il motivo, non si abbatteva ma ci scherzava su. Straordinario.
«Io credo che per un uomo sia più intrigante vedere quel lembo perlaceo del tuo collo da cigno e fantasticare se il resto è altrettanto elegante e delicato, piuttosto che avere davanti l’intera realtà. Un uomo deve poter sognare e immaginare il corpo di una donna. In effetti questa sera anch’io sto fantasticando su di te, chiedendomi se quelle tue lunghe gambe da gazzella sono ancora così straordinarie come le ricordo, capaci di avvolgermi e di stringermi mentre sono dentro di te».
Lei sussultò scioccata dalle sue parole esplicite. Voleva rispondergli a tono eppure non poté; un calore intenso dal seno le si era propagato fino al ventre. L’eco di quelle parole le faceva tornare alla mente i loro primi, passionali incontri, quando ingenua e innamorata si era abbandonata completamente a quello che credeva fosse l’uomo della sua vita. Arrossì e abbassò lo sguardo, confusa e nello stesso tempo tentata dalla promessa contenuta in quelle poche frasi. Lui se ne accorse e da predatore qual era non mollò la presa: «Cosa volevi dirmi? Perché eri sconvolta? Dimmelo, Jane, non nascondermi nulla».
«Vorrei tornare a casa, se non ti dispiace. Sono stanca».
«Non credo sia solo stanchezza. Avverto che c’è di più. Non vuoi dirmelo?»
«Volevo risparmiare a entrambi una conversazione inutile e spiacevole ma dato che insisti ti accontento subito: non resterò un momento di più nella stessa stanza con la tua amante. Amante che progetti, come qualcuno mi ha opportunamente detto, di vedere dopo il ballo. Non ti permetterò di continuare a umiliarmi, Philip. Sebbene sia brutta, non alla moda, sono pur sempre una donna, con un cuore, sentimenti, desideri di donna. Puoi fare quello che vuoi, non mi interessa, ma io ho il diritto di preservare il mio orgoglio e la mia dignità».
«Mi piace quando tiri fuori il fuoco che hai dentro, topolino, fuoco che solo io ho visto e di cui ho goduto. I tuoi informatori hanno mentito: non ti devo spiegazioni ma lasciami dire che Susannah non è più la mia amante da molto, moltissimo tempo. In effetti sono mesi che non ho nessuno. Ma sono un uomo, Jane, con bisogni da uomo. Se non vuoi che vada con altre donne allora mi chiedo se avrai tu il coraggio di essere la mia amante, questa sera e fino a che entrambi lo desidereremo».
Lei restò scioccata. Cosa le stava dicendo? Cosa le stava proponendo? Doveva essere impazzito. E anche lei. Ovviamente la sua risposta era un no. Aprì la bocca per rispondergli ma quello che ne uscì fu diverso e stupì se stessa per prima.
«Perché vorresti me? Perché dovresti preferire me, un topolino timido, alla bellissima Susannah? Eppure il mio amore non lo hai mai voluto, sei stato chiaro».
Aspettò il colpo con il cuore colmo di speranza e rassegnazione insieme.
«Non sto parlando di amore ma di passione, di fuoco, di incendio. Tu mi vuoi, lo sento, la tua pelle brucia a contatto con la mia. C’è un’alchimia speciale tra noi, non puoi negarlo. Ti desidero, Jane. Tu sei molto più bella di Susannah, ai miei occhi. Sei bellissima fuori e dentro. Non importa che tu non sia vestita all’ultima moda, non amo i pavoni ma i teneri uccellini. È tutta la sera che fantastico su ciò che nascondi e che non mostri a chiunque, ma che hai mostrato solo a me, tuo marito. O devo pensare che il curato abbia visto ciò che gli dovrebbe essere precluso?»
Lei arrossì, questa volta di rabbia impotente.
«Non meriti neanche risposta. Ti ho già detto che Abel è un uomo buono che mai mi mancherebbe di rispetto. Non tutti sono delle bestie come te. Se non fossimo in pubblico ti schiaffeggerei!»
Lui rise, per nulla turbato. «Se ti prometto che potrai schiaffeggiarmi, stasera appagherai le mie fantasie? Mi lascerai vedere ciò che nascondi al resto del mondo? Libera la tua anima, Jane, la tua vera natura. Questa bestia stasera reclama il sacrificio di un agnello innocente. Allora, che ne dici? Sei pronta a essere la mia amante, stanotte? Vuoi dimostrarmi di saper essere una donna vera, una moglie, non solo di facciata?»