
Biografia
Edizioni Mediterranee
15 gennaio 2019
473
“MANIFESTI, POESIE, LETTERE E PITTURA DI JULIUS EVOLA”
TEORIA E PRATICA DELL’ARTE D’AVANGUARDIA
Julius Evola
Il presente volume, frutto di anni di lavoro, cerca per la prima volta di fare il punto, non certo definitivo, ma quanto più possibile esaustivo, della fase iniziale (1916-1921) dell’impegno culturale e intellettuale di Julius Evola (1898-1974), riunendo tutta insieme la sua opera artistica come teorico dell’arte d’avanguardia, poeta e pittore, in modo da fornire ai semplici lettori, agli specialisti e ai critici italiani e stranieri quanto in precedenza era disperso e introvabile, offrendo così un’immagine finalmente completa e totale dell’Evola artista. Il volume è stato diviso in quattro sezioni. Dopo un’introduzione generale affidata a Carlo Fabrizio Carli, coordinatore del libro, la prima è dedicata ai manifesti e agli interventi critici anche d’occasione. La seconda parte è riservata alla sua produzione poetica con introduzione di Vitaldo Conte. La terza sezione comprende l’epistolario con Tristan Tzara, il fondatore e nume tutelare del dadaismo, fondamentale per capire il pensiero del giovane artista sino al superamento del dadaismo e il clima dell’epoca. La quarta e ultima parte di questo volume è infine dedicata alla sua opera pittorica con la riproduzione di una selezione dei suoi quadri sulla cui autenticità non ci sono dubbi. Un’appendice di Dalmazio Frau esamina un aspetto sempre ignorato dell’Evola artista, quello di grafico e creatore di copertine per i propri libri. Segue il catalogo-schedario curato da Carlo Fabrizio Carli e Francesco Tedeschi con tutte le informazioni necessarie per classificare e inquadrare le opere, tracciandone una sintetica storia e interpretazione. Il volume è arricchito da decine di fotografie, manifesti, copertine di libi e riviste. Introduzione di Carlo Fabrizio Carli.
Julius Evola nasce il 19 maggio del 1898 a Roma da una famiglia siciliana di nobili origini.
Si appassiona alle opere di Gabriele D’Annunzio, Oscar Wilde e Friedrich Nietzsche; a diciannove anni partecipa alla Prima Guerra Mondiale in qualità di ufficiale di artiglieria. Tornato a Roma alla fine del conflitto, è vittima di una profonda crisi esistenziale, che lo porta a utilizzare sostanze stupefacenti. Abbandonate le velleità artistiche (smette di dipingere e di scrivere poesie tra il 1921 e il 1922), si avvicina ancora di più alla filosofia, concludendo nel 1924 la stesura di “Teoria e Fenomenologia dell’individuo assoluto” (che aveva iniziato a scrivere già in trincea), che verrà pubblicato nel 1927 e nel 1930 in due volumi dall’editore Bocca. In queste opere, l’autore rivela il proprio interesse per le dottrine connesse alla Gnosi, al sacro e al sovrarazionale.
Nel 1928 l’intellettuale attacca il cristianesimo con “Imperialismo pagano”, invitando il fascismo a troncare i rapporti con i cattolici. Intraprende, nello stesso periodo, un carteggio con Giovanni Gentile, mentre già da qualche anno intrattiene un rapporto epistolare costante con Benedetto Croce.
Nel 1934 pubblica l’opera che oggi viene riconosciuta come la più importante della sua produzione, “Rivolta contro il mondo moderno”, in cui rilegge la storia secondo il ciclico schema delle età dell’oro, dell’argento, del bronzo e del ferro.
Nel 1950 scrive “Orientamenti”, in cui analizza le direttrici di un’azione culturale e politica che i giovani che leggono i suoi libri dovrebbero seguire.
Nel 1953 “Gli uomini e le rovine”, una sorta di seguito di “Orientamenti”. Cinque anni più tardi pubblica “Metafisica del sesso”, mentre al 1961 risale “Cavalcare la tigre“. Nel 1963 scrive “Il fascismo visto dalla destra”.
Muore l’11 giugno 1974.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.