Studi Culturali e Sociali
Einaudi
2 marzo 2021
Cartaceo+Kindle
128
Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la piú sovversiva.
Se si è donna, in Italia si muore anche di linguaggio. È una morte civile, ma non per questo fa meno male. È con le parole che ci fanno sparire dai luoghi pubblici, dalle professioni, dai dibattiti e dalle notizie, ma di parole ingiuste si muore anche nella vita quotidiana, dove il pregiudizio che passa per il linguaggio uccide la nostra possibilità di essere pienamente noi stesse. Per ogni dislivello di diritti che le donne subiscono a causa del maschilismo esiste un impianto verbale che lo sostiene e lo giustifica. Accade ogni volta che rifiutano di chiamarvi avvocata, sindaca o architetta perché altrimenti «dovremmo dire anche farmacisto». Succede quando fate un bel lavoro, ma vi chiedono prima se siete mamma. Quando siete le uniche di cui non si pronuncia mai il cognome, se non con un articolo determinativo davanti. Quando si mettono a spiegarvi qualcosa che sapete già perfettamente, quando vi dicono di calmarvi, di farvi una risata, di scopare di piú, di smetterla di spaventare gli uomini con le vostre opinioni, di sorridere piuttosto, e soprattutto di star zitta.
Questo libro è uno strumento che evidenzia il legame mortificante che esiste tra le ingiustizie che viviamo e le parole che sentiamo. Ha un’ambizione: che tra dieci anni una ragazza o un ragazzo, trovandolo su una bancarella, possa pensare sorridendo che per fortuna queste frasi non le dice piú nessuno.
L’AUTRICE
Michela Murgia è nata a Cabras nel 1972. Nel 2006 ha pubblicato Il mondo deve sapere (Super ET 2017), che ha ispirato il film di Paolo Virzí Tutta la vita davanti. Per Einaudi ha pubblicato: Viaggio in Sardegna. Undici percorsi nell’isola che non si vede (2008), Accabadora (2009, premi Campiello e SuperMondello), Ave Mary (2011), L’incontro (2012), Chirú (2015), Futuro interiore (2016), Istruzioni per diventare fascisti (2018), Stai zitta. e altre nove frasi che non vogliamo sentire piú (2021) e collaborato alle antologie Presente (2012) e Sei per la Sardegna (2014). Ha pubblicato anche L’inferno è una buona memoria (Marsilio, 2018), Noi siamo tempesta (Salani, 2019) e, con Chiara Tagliaferri, Morgana (Mondadori, 2019).
Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.