
Novecento Media
11 novembre 2021
cartaceo
288
Adelaide Amendola ci racconta la storia di una famiglia. Una grande saga tra affetti e dolore
In libreria dall’11 novembre Romanzo familiare edito Novecento Media. Esordisce nel mondo della narrativa con una storia vera Adelaide Amendola.
Romanzo familiare racconta la vicenda di una famiglia e quella della considerevole schiera di persone che hanno gravitato attorno a essa nel corso di quasi un secolo; il tutto mettendo in evidenza l’invadenza e l’affettuosità proprie della gente dell’Italia del Sud.
Il filo rosso della narrazione sono i temi dell’affettività, come emergono dai complicati rapporti e dalle innumerevoli vicende che si dipanano nel corso del romanzo, a mano a mano che l’io narrante si decide a farci finalmente i conti.
È così che Maria, Emilio, Clementina, Angelina e molti altri personaggi, che sono in realtà persone veramente esistite dal carattere a tutto tondo e dal vissuto unico e particolare, segnano a loro modo – alcuni più profondamente di altri – la vita dell’autrice.
E perciò gli avvenimenti importanti di una vita – la prima comunione, il matrimonio di uno zio o il ricongiungimento con i parenti emigrati in America – diventano occasione di un ripensamento generale dei rapporti familiari, visti, adesso, ad anni di distanza, sotto una luce colma di affetto e simpatia.
Solo le riflessioni finali chiudono il turbinio di ricordi ed emozioni creatosi nella narrazione, segnando il punto di approdo di un cammino ormai del tutto compiuto.
Chi è Adelaide Amendola
Adelaide Amendola è presidente di sezione presso la Suprema Corte di Cassazione; nata nel 1953 si è laureata nel 1975 alla Federico II di Napoli. Ha iniziato la sua carriera come magistrato nel 1978, prestando servizio presso vari uffici di merito. Autrice di molte pubblicazioni scientifiche, è madre di tre figli. Questo è il suo primo romanzo.

Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!