
Narrativa
Pav Edizioni
30 luglio 2019
Cartaceo
178
“Con il suo sesto romanzo “Raccontare troppo” Asola continua a farvi viaggiare. Dopo tutto, cos’è un libro se non un viaggio?”
Una famiglia italiana con tre bambini allegri viaggia da Torino all’Inghilterra su un’auto dal nome di baleniera. È il 2005, pochi giorni dopo gli attentati a Londra. Il fascino di leggende e antichi misteri, il salmastro delle maree, il profumo di brughiere ventose e assolate, s’intrecciano a un omicidio (scoperto dal protagonista e mai rivelato ai familiari). La vacanza si tinge inaspettatamente di nero. Così pare, fino al finale a sorpresa, introdotto dal ritrovamento di una lettera e un manoscritto e da un incontro. Il lettore mescoli questi ingredienti, si faccia incantare dai loro aromi e viaggi a sua volta, pagina dopo pagina.
L’AUTORE
Teresio Asola albese di nascita (1960), torinese di adozione. Laureato in Lingue nel 1984 con tesi su Orwell (non su 1984), Teresio Asola lavora dal 1977 e ha tre figli. Prima di scrivere narrativa ha collaborato a un giornale locale (anni ’80), pubblicato poesie (Diario in frammenti, 1987), scritto un capitolo per un Nobel per la Pace (Woodrow Clark, Sustainable Communites) e tradotto per piacere personale Death of a Salesman di Arthur Miller (1992) e Relato de un nàufrago di Gabriel Garcia Màrquez (1995).
Cinque i romanzi pubblicati prima di Raccontare troppo: Volevo vedere l’Africa (2010), All’orizzonte cantano le cascate (2013), L’alba dei miracoli (2016), Mùnscià (2017), Spegnere il buio (2019): un romanzo di guerra, uno di mare, uno sull’ottimismo degli anni ’60, uno sul pessimismo degli anni ’10 di questo secolo, uno di viaggio.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.