Saggistica
Marsilio
13 settembre 2018
cartaceo
208
Il finale della Carmen riscritto. Un quadro di Balthus contestato per presunta pedofilia. Ovidio bandito dalle università americane perché offensivo e violento. Sono manifestazioni eclatanti del politicamente corretto. Eugenio Capozzi ricostruisce, con un linguaggio accessibile accompagnato al rigore dello storico, le origini di questa retorica. Conseguenza logica di un’ideologia vera e propria, al pari di quelle che hanno imperversato nella cultura europea e occidentale dalla rivoluzione francese alla fine del secolo scorso, affonda le sue radici nella crisi della civiltà europea di inizio Novecento, si radica grazie alla diffusione tra le giovani generazioni con la ribellione dei baby boomers negli anni sessanta e, con la fine della guerra fredda e la globalizzazione, dopo la morte dei vecchi totalitarismi, si impone come egemone in un Occidente sempre più relativista e scettico. Una visione del mondo in cui – grazie a una pervasiva opera pedagogica – sono aboliti tutti i conflitti in nome di un’assoluta uguaglianza e di un’umanità ritornata allo stadio dell’innocenza primitiva.
Quando è nata l´ossessione per il politicamente corretto? Si può definire un’ideologia? Un’inedita interpretazione spiega perché l’ondata censoria e delegittimante promossa dalle élite stia in realtà provocando un potente effetto boomerang.
Quanti di noi hanno nella propria vita almeno una volta pronunciato la frase: non è politicamente corretto? Quanti conoscono il significato e il peso che dietro di essa si nasconde? E se dietro un modo di dire affermato nel linguaggio comune si celasse una sub-cultura, delle conoscenze scomode al sistema di chi comanda che ci è stato negato apprendere ? Nel suo Politicamente corretto.Breve storia di un’ideologia Eugenio Capozzi ci spinge a meditare sulla censura culturale della quale siamo vittime e che spesso, senza accorgercene applichiamo alla nostra realtà e vita quotidiana. Ricercando storicamente la genesi di questa ideologia e riportando degli esempi importanti del passato, Eugenio Capozzi ci conduce per mano in un viaggio verso una maggiore critica della nostra conoscenza, che ha, magari, per meta un conflitto d’opinioni,e non una tiepida omissione dei fatti per amor del quieto vivere.
« Le élite progressiste coniano le “narrazioni ufficiali”, il linguaggio autorizzato e una lettura ideologicamente uniforme dei principali problemi del mondo, mentre chiunque tenti di opporsi viene tacciato con appellativi volti a escluderlo da ogni possibilità di dialogo: xenofobo, razzista, islamofobo, omofobo, sessista e cosi via » .
Cullata dalle pagine di un buon libro come dalle onde del mio amato Ionio, trascorro la maggior parte del mio tempo libero a creare nuovi mondi con le parole. Spesso la realtà può esser una prigione e l’arte una possibile via di fuga. La mia curiosità è senza fondo e mi ubriaco con nuovi stimoli, storie, emozioni, luoghi. Se non vi rispondo subito è perché sto sognando tra le nuvole un mondo migliore!