“Pappagallini brillanti” di Donatella Cheri pubblicato il 30 dicembre 2021 per Aletti editore.
«Il titolo della raccolta di Donatella Cheri si ricollega alla sua poetica: una leggerezza di fondo che permette di affrontare i problemi con una certa serenità. Questo non significa dimenticare la serietà di situazioni e drammi esistenziali, ma reagire consapevolmente di fronte alle difficoltà, quasi, a passo di danza». E’ nella Prefazione di Alessandro Quasimodo che scopriamo il senso dell’originale titolo “Pappagallini brillanti”, l’opera edita da Aletti, pubblicata nella collana “I Diamanti della Poesia”. Si tratta del secondo libro, dopo “Il ladro di peperoni” (2019). L’autrice è Donatella Cheri, insegnante di Letteratura e Storia in un noto liceo fiorentino e Maestro di flauto traverso. La poetessa vive, infatti, a Firenze, in pieno centro storico, tra un brulicare di turisti e vecchie botteghe, nella stradina che – ricorda la stessa Cheri – fu di Vasco Pratolini in “Cronache di poveri amanti”.
L’opera è suddivisa in tre sezioni: “Riflessioni riflesse”, introdotta da una poesia di Giuseppe Ungaretti (Ho sognato stanotte una piana striata d’una freschezza/In veli varianti, d’azzur’oro alga); “Mestieri” (dal nuotatore al pescatore; dal poeta al giornalista, all’infermiere al buon conduttore tv…); “Giochi di bambina” (Leggera, immersa nel tuo fingere e incurante del mondo intorno a te, piroetti ignara in un mare d’amore – “Bambina ballerina”). Nei versi, l’ispirazione viene dalla natura, dall’umanità, spesso sofferente, dalla città in cui l’autrice vive, dalle persone che frequenta, dalla cultura.
Donatella Cheri
Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.