“Nove lame azzurre fiammeggianti nel tempo” di Tommaso Di Dio pubblicato il 18 settembre 2022 per Scalpendi.
Cosa dicono di noi le parole del passato? E quanta verità tradiscono le immagini che ci ritraggono? In questo libro sono raccolte in ordine cronologico, dal 2009 al 2020, tutte le poesie pubblicate dall’autore in plaquette d’arte e ormai quasi del tutto introvabili.
A queste, si aggiunge una scelta di poesie inedite che formano la preistoria di un esordio, in uno scavo dei presupposti necessari ad un destino di scrittura. Il percorso di poesie è infine accompagnato da una sequenza di immagini, alcune tratte da archivi custoditi in rete, altre appartenenti all’archivio familiare dell’autore, descritte meticolosamente da alcune prose, che rintracciano momenti simbolicamente rilevanti della biografia dell’autore.
AUTORE
Tommaso Di Dio (1982), vive e lavora a Milano. È autore di alcune raccolte di poesie, fra cui Favole (Transeuropa, 2009), Tua e di tutti (Pordenonelegge-Lietocolle, 2014) e Verso le stelle glaciali, Interlinea 2020. Si occupa di critica letteraria, filosofia e traduzione. È recentemente stata pubblicata, a sua cura, la prima traduzione italiana di La primavera e tutto il resto (1923) del poeta americano W.C. Williams.
Alcune notizie sulla Casa Editrice
Scalpendi (ovvero dello scolpire in piano: quando i solchi della scrittura divengono scultura) è un editore nuovo. Ma non un editore nato ora: ha ideato, reso possibile e realizzato la rivista «Solchi», fondata e diretta da Fabio Vittucci, a distribuzione gratuita, che per dieci anni ha convogliato i fondi dell’Università Statale di Milano in pagine e pagine di studi di storia dell’arte. Da un lato ricerche sul filo dell’attualità più aggiornata (Brancusi, Burri, Fontana, Pascali…), dall’altro edizioni di testi importanti ma ignorati o dimenticati (Eliade, Mallarmé, Fénéon, Duranty, Villa e molto altro).
Nel 2003 viene fondata la casa editrice.
Scalpendi è uno spazio, all’ombra della letteratura che si compra e si vende; riunire,«des hommes à l’écart», forze scostate d’invenzione, importanti spesso a loro insaputa.
Uno spazio per prodotti intellettuali senza commercio, del pensiero in fieri, della più disinteressata ricerca del domani.
Ricerca autentica, fondata, dunque anche difficile.
«Durus est hic sermo, sta per dire il lettore, ma in simili materie chi non è vago è difficile, e chi non è difficile è nullo. Andiamo ancora un po’ avanti», diceva Paul Valéry.
Ma ricerca viva, dunque anche seducente, capace di divertire; proprio nel senso di portare altrove. Fuori dall’accademia, incurante del consenso, ma non del pubblico cui si rivolge, e che stima molto più di quanto sia correntemente in uso.
Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.