
Narrativa
Longanesi
16 maggio 2019
cartaceo e kindle
303
IN QUESTA TOCCANTE TESTIMONIANZA, AZAD CUDI RACCONTA DALL’INTERNO I LUNGHI MESI DI SANGUINOSE BATTAGLIE.
NEL MIRINO: I MIEI GIORNI IN DIFESA DI KOBANE – AZAD CUDI
Nel 2002 Azad Cudi è un ragazzo curdo-iraniano di diciannove anni costretto al servizio militare nell’esercito iraniano. Rifiutandosi di combattere contro i suoi fratelli curdi, decide di disertare e fugge nel Regno Unito, dove chiede asilo, impara l’inglese e ottiene la cittadinanza. Dopo circa un decennio, quando esplode la guerra civile in Siria, Azad torna in Medio Oriente come volontario in missioni umanitarie. Nell’autunno 2014, dopo soli ventun giorni di addestramento, diventa uno dei diciassette tiratori scelti schierati dai curdi per difendere dall’attacco dell’Isis la città di Kobane, nella regione autonoma curda del Rojava. È una guerra atroce e impari, quella dei volontari che resistono all’assedio dell’Isis: i primi, nelle cui file combattono anche molte donne, sono solo duemila, mentre i jihadisti superano i dodicimila. E non resta che abbatterli uno a uno.
In questa toccante testimonianza, Azad Cudi racconta dall’interno i lunghi mesi di sanguinose battaglie. Accompagnando il lettore nel suo sconvolgente viaggio dietro le linee del fronte, rivela senza reticenze il ruolo dei cecchini nella lotta e infine nella storica disfatta dell’Isis a Kobane.
Alternando il diario di guerra a riflessioni politiche e personali, Azad si interroga su temi eterni come il prezzo della vittoria in termini di vite umane, gli effetti indelebili dell’esperienza bellica sul corpo e sulla mente dei combattenti, il dolore per la morte dei compagni di battaglia e delle centinaia di volontari grazie al cui sacrificio oggi il mondo ha una speranza in più di poter scongiurare una terribile minaccia.
L’AUTORE
Azad Cudi è un cittadino britannico di 34 anni di origine curda. Con sede a Londra e Bruxelles, Azad è cresciuto in Iran, dove è stato arruolato nell’esercito ed è fuggito nel Regno Unito. All’età di 19 anni gli è stato concesso asilo e cittadinanza, ha imparato l’inglese e ha iniziato a lavorare come giornalista per i media curdi della diaspora. Nel 2011, Azad stava lavorando per una stazione televisiva a Stoccolma quando scoppiò la guerra civile siriana ei Kurdi fondarono la loro enclave autonoma. La risposta di Azad era di volare in Siria e lavorare come assistente sociale, ma con l’espansione della guerra civile divenne un combattente nell’esercito di volontari, l’YPG, i nostri alleati nella coalizione anti-ISIS del paese 62.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.