
Raccolta Poetica
La nave di Teseo
28 febbraio 2019
ebook e cartaceo
96
La nuova raccolta poetica dei Fratelli D’Inocenzo “Mia madre è un’arma” per La Nave di Teseo Editore
“Sono poesie bambine, sono volatili, sono piccoli animali molto vispi, sono magnificamente esili. Schiette, bizzarre, leggere, un poco feroci, profonde, tenere. Con uno sguardo nitido sul niente del mondo, il prodigioso ordinario niente di tutti i giorni, che i gemelli vedono col loro sbirciare da un punto di lato, da un grande silenzio, da un ciondolare di ore che sembrano a perdere e invece diventano questo oro delle loro parole. Sono poesie che sembrano sgusciate via, saltate fuori dal loro nascondiglio spesso domestico, come nate per distrazione, con la loro piccola rivelazione gigante, col loro valere per chiunque le leggerà.” Mia madre è un’arma è la prima raccolta poetica dei registi (e gemelli) Damiano e Fabio D’Innocenzo, un’opera scritta a quattro mani per raccontare in versi sciolti del tempo contemporaneo e dei sentimenti che lo abitano, degli appartamenti in affitto, dei cani amati e dei genitori, del futuro che va registrato e tramandato, della scrittura che – come il cinema – vive di un gesto quotidiano e necessario, radicato nell’intimità delle cose più piccole, microcosmi emotivi, generatori di storie.
Il loro è uno degli esordi più festeggiati della 68esima edizione della Berlinale. Stiamo parlando di Fabio e Damiano D’Innocenzo, altrimenti detti i Fratelli D’Innocenzo (in realtà sono gemelli), che all’ultimo Festival internazionale del cinema di Berlino hanno presentato fuori concorso nella sezione Panorama La terra dell’abbastanza, la loro opera prima calorosamente festeggiata sia dal pubblico sia dalla critica. I Fratelli D’Innocenzo non hanno alle spalle una formazione cinematografica in senso stretto. «Abbiamo frequentato l’istituto alberghiero e fatto tutti i lavori possibili: dai fattorini ai camerieri, fino ai giardinieri» ci raccontano i Fratelli. Eppure a giudicare dal loro primo film emerge una sensibilità che è raro incontrare nel panorama del cinema italiano odierno, sensibilità che i due registi hanno coltivato sin dalla giovane età attraverso cineforum e festival casalinghi, in cui stilavano una lista di titoli e dopo la visione decretavano i vincitori nelle varie categorie, dalla regia al montaggio fino alle interpretazioni. Mia madre è un’arma è la prima raccolta poetica dei due giovani registi, un’opera scritta a quattro mani per raccontare in versi sciolti del tempo contemporaneo e dei sentimenti che lo abitano.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.