
Romanzo
Vocifuoriscena
7 giugno 2017
Cartaceo
190
I ricordi si intrecciano al presente, il prima e il dopo si rincorrono, talvolta fa capolino una punta di rabbia, mai rivolta alla nuova condizione, semmai a chi, intorno, non dà segno di comprenderla.
Poliedrico come il suo autore, Mai affezionarsi a una ricetta è un romanzo spiazzante, dove un argomento potenzialmente terribile, come quello di ritrovarsi da un momento all’altro fortemente penalizzati nella mobilità, viene trattato in punta di piedi e con il sorriso sulle labbra. I ricordi si intrecciano al presente, il prima e il dopo si rincorrono, talvolta fa capolino una punta di rabbia, mai rivolta alla nuova condizione, semmai a chi, intorno, non dà segno di comprenderla. E sembra di rivivere con l’autore ogni passo della sua vita, sembra di sentire la musica, onnipresente amante e amata, accompagnarlo prima e dopo, coniugandosi diversamente ma senza mai smettere di offrire un senso al suo tempo. Non c’è nostalgia nel riandare con la mente ai cani, amici di percorso tanto cari, oppure alla madre, fragile e dolce, e neppure alle scorribande notturne per i locali di Milano o alle bischerate compiute da bambino. Semmai la carezza del ricordo e la consapevolezza, maturato dopo, che la vita può diventare più preziosa quando ti sfida. Ed ecco nascere nuove forme di espressione, prima in nuce, che si affiancano alla musica, come la pittura e la poesia, e poi, naturalmente, la prima opera di prosa, Mai affezionarsi a una ricetta, che di poesia e musica è intrisa in modo indistricabile. Il libro si chiude con la silloge poetica Cento di cento, composta dall’autore nel corso di alcuni dei fatti narrati nel romanzo.
Massimo Rubulotta

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.