Saggio
Rizzoli
19 gennaio 2021
Cartaceo
252
“Quella cui ho dato vita non è una semplice collezione di automobili, è un’operazione culturale per ricostruire materialmente la vicenda dei rally, affinché ne rimanga una memoria storica vera tangibile”
Gino Macaluso
Architetto, sportivo e campione di rally, imprenditore di successo, designer, Gino Macaluso è stato un innovatore dalle molte competenze e dalle adrenaliniche, sorprendenti passioni. A dieci anni dalla scomparsa, un grande volume ne racconta le avventure sportive e professionali attraverso testimonianze, ricordi e immagini che non descrivono solo l’epica della velocità ma illustrano anche i traguardi raggiunti da una mente eclettica e tenace, lungimirante e genialmente attenta al dettaglio. La Fondazione, costituita nel 2018 e intitolata a Gino Macaluso con lo scopo di far conoscere al mondo i principi che hanno ispirato il suo lavoro e la sua collezione di automobili, trasmette al lettore di queste pagine tutto il valore della creatività e dell’operosità italiana nel mondo dell’automobile. Le fotografie che Mitch Payne ha scattato per questo libro esplorano i dettagli delle auto, vere e proprie “sculture” in movimento nello spazio, secondo la definizione di “MAC”, evidenziando la portata del design nel motorsport. A queste immagini si alternano quelle storiche provenienti, tra gli altri, dagli archivi Actualfoto e McKlein Photography. Il lettore incontra la FIAT Abarth X1/9, la FIAT 124 Spider, la Lancia Delta HF versione Safari, la Stratos e molte altre automobili iconiche della storia dei rally.
I testi, le testimonianze di amici, compagni di importanti tratti di vita, della moglie, dei figli, del giornalista Sergio Remondino delineano la biografia di Gino Macaluso: le vittorie ai Campionati di Rally, nell’anno della laurea in architettura presso il Politecnico di Torino, la ideazione di orologi Girard Perregaux legati alle Ferrari e non solo, l’amore per la sua famiglia e il costante e audace impegno nel voler creare collegamenti di segno e di significato tra tutte le cose belle che ha avuto il privilegio di conoscere, o di creare.
Scrive l’amico, giornalista e scrittore, Nick Foulkes: “Gino aveva il senso delle proporzioni di un architetto, la capacità di valutare i rischi di un campione di rally, la sensibilità estetica di un collezionista e la comprensione immediata di teoria e pratica tipica di chi opera nell’industria orologiera”
Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.