
Narrativa Contemporanea
Bompiani
11 settembre 2019
Cartaceo+Kindle
656
“Le due città è, senza dubbio, l’opera più chiusa di Soldati, se per chiusa intendiamo un’adeguata conformità ai modelli formali della narrativa ottocentesca.”
Torino e Roma: due città, due fasi della vita di Emilio Viotti, ragazzo di buona famiglia torinese combattuto tra il conformismo borghese e la curiosità per l’ambiente artistico e operaio. Piero, l’amico proletario, e Veve, figlia di un tranviere, lo salvano dalla solitudine e da studi che non lo appassionano, ma Emilio li abbandona entrambi andando a Roma per laurearsi. Lì il matrimonio senza amore con Elena gli apre le porte della carriera cinematografica e gli fa ritrovare Piero, divenuto apprezzato direttore della fotografia. Verso la fine della guerra Piero si ammala di una malattia incurabile ed Emilio lo perde una seconda volta. Condotta tradizionalmente in terza persona, questa storia descrive nel dettaglio fondali, oggetti, tramonti, profumi che sembrano provenire da memorie proustiane. Se Torino e i dintorni piemontesi sono fin dall’inizio la memoria dell’innocenza, l’illusione di una felicità perduta, Roma è la perdita di questa innocenza, il disfacimento che si sconta giorno dopo giorno vivendo.
Mario Soldati (Torino 1906 – Tellaro, La Spezia, 1999), scrittore e regista cinematografico. Laureato in lettere, ha frequentato a Roma l’Istituto superiore di Storia dell’Arte. Nel 1929 si reca in America, dove rimane fino al 1931. Nasce dalla sua esperienza presso la Columbia University il libro America, primo amore (1935). Prima di partire per l’America pubblica Salmace (1929). Nella sua lunga carriera ha portato sullo schermo in qualità di regista numerosi romanzi della fine dell’Ottocento, come Piccolo mondo antico e Malombra. Ha ridotto, tra l’altro, per il cinema Le miserie di Monsù Travet, da una commedia di Bersezio, ed Eugénie Grandet di Balzac. Vissuto a lungo fra Roma e Milano, ha trascorso la sua vecchiaia in una villa nei pressi di La Spezia.
Tra i suoi libri si ricordano: A cena col commendatore (tre racconti, 1950), Le lettere da Capri (1954, premio Strega), Il vero Silvestri (1957), Le due città (1964), La busta arancione (1966), I racconti del maresciallo (1967); e inoltre L’attore (1970, premio Campiello), Un prato di papaveri (1973), Lo smeraldo (1974), Lo specchio inclinato (1975), La sposa americana (1978), Addio diletta Amelia (1979), Nuovi racconti del maresciallo (1984).

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.