
Un dialogo fortemente necessario, ma mai esistito, quello tra Marisa Pieri e suo babbo Angelo, sopravvissuto alla strage di Sant’Anna di Stazzema (560 civili uccisi il 12 agosto 1944). Eppure, cosa avrebbero potuto raccontarsi padre e figlia a così tanti anni di distanza da quel tragico giorno?
Questo libro ricostruisce questa parte mancante alla luce di un ritrovamento improvviso, avvenuto dopo la morte di Angelo: Marisa Pieri ha scoperto il diario di suo padre, che ha ricostruito nero su bianco il dolore struggente per avere perso nella strage la sua prima famiglia, formata da sua moglie e dai due piccoli figli, Marisa e Roberto.
Quella di Angelo è una sofferenza sigillata nel silenzio: quella di un marito e di un padre che ha perso tutto, anche se stesso, per mano della barbarie nazifascista che rese Sant’Anna di Stazzema un calvario a cielo aperto.
In quel giorno lontano, ma sempre presente, in cui essa si trasformò nella montagna di fuoco.
Chi è Margherita Lollini
Margherita Lollini fa il suo esordio nel mondo della scrittura all’età di 29 anni con il volume Lizzano: racconti di vita (Odoya, 2013). Successivamente dà vita alla trilogia Quaderni dell’Appennino (Fernandel), pubblicando in sequenza L’Appennino incantato (2018), L’Appennino ferito (2019), L’Appennino stregato (2020).
La sua passione per il territorio appenninico e per la memoria delle sue storie la conduce a pubblicare, nel 2021, il volume Io, sopravvissuto di Marzabotto. Storia di un uomo, storia di una strage (Longanesi).
La montagna di fuoco prosegue il suo impegno nel solco della scrittura della memoria.

Leggo per diletto qualsiasi genere; è sempre stata una mia grande passione. Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!