
Narrativa Contemporanea
Bompiani
11 settembre 2019
Cartaceo+Kindle
256
L’ambientazione tra il lago d’Orta e il lago Maggiore trasmette tutto l’amore dell’autore per questi paesaggi dai ritmi lenti dove si coltiva il gusto del buon vivere: per il cibo, il vino, la convivialità, la musica, le donne.
Una fauna variegata popola questi trenta racconti, pubblicati nel 1959, che restituiscono con l’acume caratteristico della penna di Mario Soldati un ritratto indimenticabile e sfaccettato della vita di provincia e dei suoi singolari tipi psicologici. L’ambientazione tra il lago d’Orta e il lago Maggiore trasmette tutto l’amore dell’autore per questi paesaggi dai ritmi lenti dove si coltiva il gusto del buon vivere: per il cibo, il vino, la convivialità, la musica, le donne. Ma anche un profondo interesse per l’arte di viaggiare e i luoghi, che siano vagoni letto, autostrade padane o alpine, città o boschi, in una continua ricognizione di una o più identità possibili. Testi sospesi tra l’elzeviro, l’invenzione narrativa, la cronaca e il diario, che tratteggiano i personaggi più vari: operai, ragazze cittadine e di campagna, scrittori, calciatori, pittori, anziane inglesi, registi, modelle, ristoratori, direttori d’hotel, religiosi – tra cui un cardinale – e molti altri.
Mario Soldati (Torino 1906 – Tellaro, La Spezia, 1999), scrittore e regista cinematografico. Laureato in lettere, ha frequentato a Roma l’Istituto superiore di Storia dell’Arte. Nel 1929 si reca in America, dove rimane fino al 1931. Nasce dalla sua esperienza presso la Columbia University il libro America, primo amore (1935). Prima di partire per l’America pubblica Salmace (1929). Nella sua lunga carriera ha portato sullo schermo in qualità di regista numerosi romanzi della fine dell’Ottocento, come Piccolo mondo antico e Malombra. Ha ridotto, tra l’altro, per il cinema Le miserie di Monsù Travet, da una commedia di Bersezio, ed Eugénie Grandet di Balzac. Vissuto a lungo fra Roma e Milano, ha trascorso la sua vecchiaia in una villa nei pressi di La Spezia.
Tra i suoi libri si ricordano: A cena col commendatore (tre racconti, 1950), Le lettere da Capri (1954, premio Strega), Il vero Silvestri (1957), Le due città (1964), La busta arancione (1966), I racconti del maresciallo (1967); e inoltre L’attore (1970, premio Campiello), Un prato di papaveri (1973), Lo smeraldo (1974), Lo specchio inclinato (1975), La sposa americana (1978), Addio diletta Amelia (1979), Nuovi racconti del maresciallo (1984).

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.