Saggi
Saggio
Rizzoli
30 Aprile 2019
Brossura, ebook
240
“Un viaggio necessario per capire che la legge del mare ha un unico obiettivo: salvare la vita di chi rischia di sparire tra le onde.”
La legge del mare di Annalisa Camilli, Rizzoli.
Le Ong impegnate nel Mediterraneo per soccorrere i migranti erano considerate il simbolo della società civile europea pronta all’accoglienza, quella della solidarietà e degli striscioni “Refugees Welcome”, che aveva scelto di non abdicare al proprio ruolo dopo il conflitto in Siria e l’esodo legato al fallimento delle primavere arabe.Poi qualcosa è cambiato. Nel 2017, nel giro di pochi mesi, il discorso pubblico è stato deviato: gli angeli sono diventati vicescafisti, le loro navi taxi del mare. Un processo di criminalizzazione segnato da tappe precise: un dossier dell’agenzia europea Frontex, una campagna mediatica, la commissione d’indagine del Senato, poi le accuse (perlopiù archiviate) di alcune procure siciliane, i sequestri delle navi, infine le dichiarazioni dei politici di casa nostra e di esponenti della destra sovranista di tutta Europa. Fino allo stallo dei porti chiusi via Twitter, ai casi della Aquarius e della Diciotti, alla guerra di posizione sulla redistribuzione dei migranti che segna ogni giorno il dibattito politico italiano ed europeo. La legge del mare ripercorre da vicino le fasi di questa evoluzione, partendo da Josefa, la donna camerunense salvata dalla nave Open Arms nel luglio 2018, e dalla strumentalizzazione della foto delle sue unghie smaltate di rosso. Annalisa Camilli, giornalista di “Internazionale” da anni impegnata a seguire le rotte delle migrazioni verso l’Europa, racconta la caduta degli angeli del mare, la loro messa sotto accusa, l’origine della propaganda contro le Ong che contamina l’informazione in Rete e il dibattito pubblico. Lo fa portandoci a bordo delle navi dei soccorritori, spiegandoci chi sono davvero, come operano e in che modo finanziano le loro attività.
Annalisa Camilli è giornalista di “Internazionale” dal 2007. Ha lavorato per l’Associated Press e per RaiNews24. Nel 2017 ha vinto l’Anna Lindh Mediterranean Journalist Award per l’inchiesta La barca senza nome. Dal 2014 segue i migranti in viaggio per e attraverso l’Europa, raccontando le loro storie. Vive a Roma.
Non amo darmi titoli ma ne ho conseguito uno: dottoressa. Il che implica che io abbia una laurea; una soltanto, anche se i miei interessi spaziano in un territorio vastissimo che definirei ” Al di là del deserto”, (citando il titolo di un libro di uno dei più grandi filosofi contemporanei, a mio avviso… s’intende!!). Potrei dirvi che SONO una dottoressa, ma non lo farò, perché ESSERE qualcosa o qualcuno significa chiudersi in uno spazio troppo piccolo e privo di possibilità. Somiglio ad una cellula staminale, sono totipotente e VIVA! “So essere anche“: Una leader eccellente, Moglie mai (se non per burocrazia), compagna di vita di Marco sempre, mamma, Amica, dottoressa, lettrice, studiosa, scienziata, ricercatrice, comica, autrice, artista, pessima bugiarda, Apple addicted, pasticciera, antropologa, curiosa, innovativa, testarda …. E questa descrizione ovviamente non mi soddisfa ma: La modificherò secondo le necessità.