Bruno Morchio, fresco vincitore del premio Scerbanenco, esordisce nel Giallo Mondadori con un mistery che, come nel suo stile, mescola tensione e humour per mostrare gli scheletri nell’armadio della nostra società perbenista.
In un piccolo paese lo sport preferito è spesso il pettegolezzo. Ecco perché appena inizia a circolare la notizia che il vecchio professor Canepa è stato ucciso in casa propria – arma del delitto: un busto di Leopardi – i sospetti si concentrano in fretta su Natalia, la badante ucraina che da un anno se ne prendeva cura. Natalia è troppo giovane, troppo misteriosa, troppo seducente per non far sciogliere le malelingue. Le sente suo malgrado anche Filippo, dodici anni, qualche problema in italiano e gli ormoni impazziti, che con le ripetizioni del professore cercava di riparare i primi, e in presenza di Natalia sente accendersi i secondi. Filippo non vuole credere che Natalia sia un’assassina, ma l’unico modo per convincerne i compaesani è dimostrarlo.
E così inizia a indagare, presto con l’aiuto di un altro detective improvvisato, Serafino Costamagna, un giovane giornalista a caccia del grande scoop. La matassa si ingarbuglia in fretta, però, perché più passano i giorni, più Filippo scopre che intorno a Canepa tutti avevano dei segreti, primo fra tutti proprio il professore, che nascondeva un bel po’ di soldi capaci di far gola a molti…
L’autore
Bruno Morchio è nato e vive a Genova. È autore di venti romanzi, che gli sono valsi menzioni e riconoscimenti non solo nel mondo del giallo. Nel 2023 si è aggiudicato il premio Scerbanenco.

Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.