Studi culturali e sociali
Castelvecchi
20 febbraio 2020
Cartaceo
191
“Il delitto Mattarella è tutt’altro che un delitto perfetto. È un delitto imperfettissimo. Perfetto, finora, è stato il depistaggio che ha impedito di conoscerne, ancora quarant’anni dopo, i nomi dei killer.”
Quarant’anni fa, nel gennaio del 1980, veniva ucciso a Palermo Piersanti Mattarella, innovatore presidente della Regione Siciliana, impegnato a guidare un governo regionale democristiano con l’appoggio comunista. Per la giustizia italiana i moventi e gli esecutori di quell’assassinio sono rimasti sconosciuti. Aurelio Grimaldi, in concomitanza con l’uscita nelle sale dell’omonimo film da lui diretto, ripercorre la storia di quell’attentato. Grazie a testimonianze, documenti e sentenze, la voce appassionata dell’autore ricostruisce i profili dei protagonisti e traccia l’intersecarsi di quei vettori che possono aver contribuito alla definizione della triste vicenda: Cosa Nostra, il neofascismo armato, i vertici palermitani della Democrazia Cristiana. Il tutto con l’obiettivo di restituire memoria a un omicidio «che ha comportato una cesura storica, civile, morale, in Sicilia e nell’intera (inconsapevole) nazione».
Aurelio Grimaldi scrittore e regista, il suo romanzo d’esordio è Meri per sempre (1987) da cui viene tratto l’omonimo film di Marco Risi. Hanno fatto seguito diversi altri libri (tra i quali Le buttane, Storia di Enza, I violanti, Malaspina) e numerose pellicole (La discesa di Aclà a Floristella, La ribelle, Le buttane, Nerolio, Iris, Un mondo d’amore, Rosa Funzeca e altre). Il delitto Mattarella è il suo primo saggio storico-politico.
Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.