
Poesia
Bompiani
11 settembre 2019
Cartaceo+Kindle
300
“Credo che morirò io di poesia…”
Se c’è un poeta latinoamericano che gode di un credito indiscusso per l’originalità, la qualità e la irriverente costanza del suo impegno letterario, è senz’altro Nicanor Parra. Nei suoi ottant’anni di scrittura questo fondamentale autore cileno ha saputo condurre agli estremi le possibilità della creatività in versi, inaugurando il genere dell’antipoesia e riuscendo a scardinare dall’interno il sistema delle lettere sudamericane grazie a una beffarda, ostinata azione corrosiva. Tradotto da Allen Ginsberg e Lawrence Ferlinghetti, amatissimo dal conterraneo Bolaño, considerato in America “essenziale come Walt Whitman”, vincitore dei principali premi letterari in lingua spagnola, Parra è ancora poco noto al pubblico italiano. Questa antologia, la più ampia mai apparsa in Italia, vuole colmare questa lacuna.
Nicanor Parra (1914-2018), dopo l’esordio negli anni trenta, si laureò negli Stati Uniti in meccanica razionale e insegnò all’università di Santiago del Cile. A partire dal 1954 elaborò un’antipoesia venata di umorismo, coincisa, che si rifà a metri e linguaggi colloquiali, grazie alla quale divenne in breve tempo una delle maggiori voci della poesia in lingua spagnola. Candidato più volte al Premio Nobel, ricevette i più importanti riconoscimenti letterari ispanici, tra cui il Premio Cervantes nel 2011 e il Neruda nel 2012.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.