Narratori della Fenice
romanzo
Guanda
21 novembre 2019
cartaceo, ebook
432
Una serie di peripezie, incontri, folgorazioni ispirate dal contatto con la natura, che culminano in una grande festa. E questa sarà un approdo e un ricongiungimento, ma anche l’occasione per celebrare il vagare, l’erranza fine a se stessa, tutte quelle deviazioni dal tracciato che regalano visuali e doni inaspettati.
Ad aprire il nuovo libro di Peter Handke, definito dall’autore stesso «Ultimo Epos», è una puntura d’ape, la prima dell’anno, che in una giornata di mezza estate rappresenta per lui un segnale. È il momento di lasciare la «baia di nessuno», la casa nei pressi di Parigi, per mettersi in cammino verso la regione quasi disabitata della Piccardia, ripercorrendo l’itinerario compiuto, in un passato non meglio definito, dalla ladra di frutta.
La ragazza – un personaggio sfuggente, dai tratti leggendari – «afflitta dalla smania di vagare» e incline a scartare dalla strada maestra per «sgraffignare » e assaporare i frutti di orti e frutteti, è partita invece con un intento preciso: ritrovare la madre, scomparsa da circa un anno dopo aver lasciato senza preavviso il suo posto di dirigente in una banca. Il viaggio della ladra di frutta e quello del narratore finiscono per sovrapporsi, per confondersi, per specchiarsi l’uno nell’altro: una serie di peripezie, incontri, folgorazioni ispirate dal contatto con la natura, che culminano in una grande festa.
E questa sarà un approdo e un ricongiungimento, ma anche l’occasione per celebrare il vagare, l’erranza fine a se stessa, tutte quelle deviazioni dal tracciato che regalano visuali e doni inaspettati, come i frutti presi di soppiatto dai frutteti altrui. Il «semplice viaggio nell’entroterra» è ricco di rivelazioni e scoperte, e diventa, o forse è sempre stato, anche un percorso interiore.
«La storia della Ladra di frutta ha il ritmo di una fiaba e la genuina sincerità del diario, e ciò porta lo spessore della riflessione nella sfera seducente dell’emozione» – La Lettura
«La letteratura tedesca non è concepibile senza Peter Handke.» – Die Zeit
«Questo libro è una delizia, una pietra miliare nell’opera di uno dei più grandi scrittori contemporanei.» – WDR
Premio Nobel per la Letteratura 2019, “per un’opera influente che con ingegno linguistico ha esplorato la periferia e la specificità dell’esperienza umana.”
Romanziere e drammaturgo austriaco. È nato a Griffen, in Austria, nel 1942. Dopo essere stato per due anni allievo di una scuola di Gesuiti, ha frequentato la facoltà di legge a Graz senza laurearsi. Come regista, ha realizzato nel 1978 La donna mancina.
Di Peter Handke nel catalogo Garzanti sono presenti: Infelicità senza desideri (1976); La donna mancina (1979); L’ora del vero sentire (1980); Storia con bambina (1982); Attraverso i villaggi (1984); Nei colori del giorno (1985); Lento ritorno a casa (1986); Il cinese del dolore (1988); La ripetizione (1990); L’assenza (1991); Saggio sulla stanchezza (1991); Saggio sul juke-box (1992); Saggio sulla giornata riuscita (1993); Il gioco del chiedere (1993); L’ora in cui non sapevamo niente l’uno dell’altro (1994); Il mio anno nella baia di nessuno (1996); In una notte buia uscii dalla mia casa silenziosa (1998); Lucia nel bosco con quelle cose lì (2001); Alla finestra sulla rupe, di mattina (2003); Le immagini perdute (2004); Don Giovanni (2007) e La montagna di sale (2011).
In Italia le sue opere sono pubblicate anche da molti editori, tra cui Guanda, che ha ripubblicato nel 2014 Storie del dormiveglia e nel 2018 I giorni e le opere.
Dello scrittore austriaco la casa editrice Guanda ha ristampato anche Il peso del mondo. Nel 2009 gli è stato conferito il premio Franz Kafka e nel 2014 l’International Ibsen Award 2014, il massimo riconoscimento in ambito teatrale. Peter Handke è stato più volte indicato come uno dei favoriti all’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura, che gli è stato conferito nel 2019. Ha collaborato in varie occasioni con il regista Wim Wenders, fino a Il cielo sopra Berlino.
Ritratto dalla copertina di I calabroni (Guanda 2019).
Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.