saggio
Fazi Editore
21 maggio 2020
cartaceo, ebook
204
Cos’è e come possiamo finanziarlo
Oggi, dagli Stati Uniti all’Europa, tutti parlano della necessità di un Green New Deal per far fronte alla minaccia della crisi climatica e ambientale, ormai sotto gli occhi di tutti. Ma di cosa parliamo esattamente quando parliamo di Green New Deal? Nessuno è in grado di rispondere a questa domanda meglio dell’economista britannica Ann Pettifor: fu proprio lei, insieme a un gruppo di economisti e attivisti, a elaborare il primo Green New Deal nell’ormai lontano 2008.
Tuttavia, lo scoppio della crisi finanziaria e la successiva recessione globale fecero scomparire dall’agenda politica la questione ambientale. Che oggi è però tornata a essere drammaticamente attuale, grazie sia ai nuovi movimenti di protesta ispirati a Greta Thunberg che agli eventi meteorologici estremi che adesso cominciano a colpire con sempre maggiore frequenza anche i ricchi paesi occidentali. Questo è il motivo che ha portato alla ribalta il piano redatto da Pettifor più di dieci anni fa, grazie soprattutto alla giovanissima deputata democratica statunitense Alexandria Ocasio-Cortez, che ne ha fatto il suo cavallo di battaglia nelle elezioni di metà mandato del 2018.
Alla base del Green New Deal vi è l’idea che l’attuale crisi sistemica che stiamo vivendo non può essere risolta con timide politiche “green”, magari affidate alla “mano invisibile” del mercato o alle azioni individuali, ma richiede una trasformazione profonda, strutturale, del nostro approccio all’economia e all’ecosistema – a partire da una radicale trasformazione del settore finanziario globalizzato e deregolamentato, alla radice di molti dei nostri problemi – che non può che essere guidata dallo Stato.
Questo significa trasformare e superare il fallimentare modello capitalistico che adesso minaccia di far collassare i sistemi di supporto vitale della Terra e con essi la civiltà umana.
«Possiamo scegliere di sopravvivere. Ma per sopravvivere, tutto deve cambiare. Tutto».
Anna Pettifor È la direttrice del think tank Policy Research in Macroeconomics (PRIME) e membro della New Economics Foundation. È stata una delle animatrici, nel corso degli anni Novanta, della campagna Jubilee 2000 per la cancellazione del debito dei paesi del Sud del mondo. Nel 2015 è stata invitata nel comitato economico del Partito Laburista britannico da Jeremy Corbyn. È autrice di numerosi libri di economia.
Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.