
saggio, narrativa
Giazira Scritture
12 dicembre 2020
Cartaceo
200
“Vuolsi così colà dove si vuole…”, rileggo scandendo le parole. Salvatore guarda di nuovo il libro, respira, prende coraggio e si lancia: “Caronte, non ti agitare! Voleva un poco di Coca Cola e si vergognava a domandare”.
In letteratura non sarebbe azzardato sostenere che “tutte le strade portano a Dante”. Anche se (come accorato, disperato auspicio sociale) il viaggio della conoscenza dovrebbe presupporre che “tutte le strade portano a scuola”. La scuola e Dante. Finito di leggere questo libro, vi risulterà difficile decidere chi fra i due è il protagonista. Ma vi assicuro che, alla fine, non sceglierete, perché vi sarete innamorati di entrambi. E in amore nessuno arriva secondo. Anzi: l’amore dà sempre i suoi frutti. E il frutto di questo libro sono i ragazzi che, fra i banchi di scuola, hanno dato vita a un viaggio magico. Allora benvenuti e felice di vedervi. Vi auguro una buona permanenza a bordo di queste pagine.
Questo libro nasce da un esperimento in classe e racconta il percorso didattico che ha portato una docente ad affidare l’Inferno di Dante alla lingua dei suoi ragazzi: il napoletano.
Ne è nata un’esperienza unica, nella quale gli alunni hanno giocato, sperimentato, osato, ricostruito un classico eterno della letteratura mondiale, raccontandolo con il loro sguardo, il loro vocabolario. Al loro fianco, guida discreta, la docente, che nella prima parte dell’opera riflette sul mondo della scuola e su come ci si debba sempre mettere in cerca di nuovi strumenti per avvicinare i ragazzi allo studio, alla conoscenza. La scuola è ancora viva? Forse la risposta risiede in questi dieci canti dell’Inferno tradotti nel libro. Di certo, per sopravvivere, alla scuola non può mai mancare l’ossigeno di cui oggi più che mai necessita: l’entusiasmo. Sempre nell’attesa di riflessioni e decisioni politiche più lungimiranti.
L’AUTRICE
Marilena Lucente (1967) è insegnante di materie letterarie all’Istituto Terra di Lavoro di Caserta. Ha raccontato la scuola nel suo primo libro Scritto sui banchi (2005) e in numerosi saggi di pedagogia. Tra i suoi ultimi libri: Di un Ulisse, di una Penelope (2017), E poi torna alla luce con i suoi canti (2018), Trilogia delle donne dell’acqua. Medea, Penelope, Didone (2019) e la raccolta Malevite (2020). Dopo la narrativa e la drammaturgia, con ‘O Nfierno. Dante e Virgilio mmiezo ê malamente, torna finalmente a parlare di scuola, quella che c’è e quella che da qualche parte ci sta aspettando.

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.