I Narratori
romanzo
Feltrinelli
10 ottobre 2019
cartaceo, ebook
189
Luciana lavora in un giornale che sta per chiudere. Si dà da fare, corre, è sempre in ritardo, ma vorrebbe dimostrare di essere all’altezza. L’uomo che ama è lontano, lei lo chiama l’Irlandese per via dei capelli rossi e della passione per Beckett.
Valentina va alle superiori, è convinta che da grande farà la psicologa. Ha smesso di parlare con Ermes, il ragazzo con cui è stata per qualche mese. Lui fa l’indifferente, ma forse è solo una maschera.
Cecilia porta un caschetto rosa e tiene al guinzaglio un grosso cane. La sua casa, per ora, è il marciapiede davanti a un portone. Una sera si mette a parlare con Gaetano, un ragazzo che consegna pizze a domicilio…
Tre storie diverse, la stessa città – Roma, all’inizio degli anni ottanta – e lo stesso destino. Smettere di essere soltanto figli, diventare genitori. Eppure Luciana, Valentina, Cecilia non sono certe di volerlo, si sentono fragili, inadeguate, insofferenti. Talvolta le persone più vicine aumentano la loro solitudine, anche quando vorrebbero soltanto esserci. E l’Irlandese, Ermes e Gaetano? Confusi, distanti, presi dai loro sogni, dalle loro ossessioni. Si può tornare indietro, fare finta di niente, rinunciare a un evento che si impone con prepotenza assoluta e sconvolgente? A osservare tutti c’è lo sguardo partecipe di un io che li segue nei mesi cruciali della trasformazione, che li insegue per le strade di una città luminosa e ambigua. Un giro di pochi mesi, una primavera che diventa estate.
Tra bandiere che sventolano festose, manifesti elettorali che sbiadiscono al sole e volantini che parlano di una scomparsa, le speranze italiane somigliano a inganni. È una fine o un inizio? Poi una nuova vita arriva e qualcosa si svela. Ma basta un gesto misterioso, inaspettato, difficile perché niente sia come prima.
Lontano dagli occhi è una dichiarazione d’amore al romanzo e all’irriducibile potere della letteratura, alla sua capacità di avvicinare verità altrimenti inattingibili. Ricostruendo con la forza immaginifica della narrazione l’incognita di una nascita, le ragioni di una lontananza, Paolo Di Paolo arriva a rovesciare la distanza dal cuore suggerita dal titolo.
Una storia sul peso delle radici, su come diventiamo noi stessi.
Paolo di Paolo è nato il 7 giugno 1983 a Roma. Tutto è cominciato inviando un racconto al Premio Campiello Giovani nel 2003: arrivò tra i cinque finalisti nazionali. Lo inserì in una raccolta inedita – Nuovi cieli, nuove carte – che partecipò al Premio Italo Calvino per l’inedito nello stesso anno, arrivò finalista e fu pubblicato da Edizioni Empirìa nel 2008. Ha pubblicato i romanzi Raccontami la notte in cui sono nato (2008, prima edizione Giulio Perrone Editore), Dove eravate tutti (2011, Premio Mondello e Super Premio Vittorini) e Mandami tanta vita (2013, Premio Salerno Libro d’Europa, Premio Fiesole Narrativa e finalista Premio Strega), nel catalogo Feltrinelli e tradotti in diverse lingue europee. Molti libri sono nati da dialoghi: con Indro Montanelli, a cui ho dedicato Tutte le speranze (2014, Premio Benedetto Croce), con Antonio Debenedetti, Dacia Maraini, Raffaele La Capria, Antonio Tabucchi, Nanni Moretti. Ha pubblicato tra l’altro Ogni viaggio è un romanzo (2007), per i bambini La mucca volante (2014, finalista Premio Strega Ragazze e Ragazzi), per il teatro Istruzioni per non morire in pace (2015). Scrive sulle pagine culturali di diversi quotidiani e settimanali.
Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.