
politica, attualità
Mondadori
10 novembre 2020
cartaceo, ebook
252
Ripartire, ricostruire, rinascere. Ne abbiamo gran bisogno. La buona notizia è questa: siamo capaci di farlo. Civiltà intere sono sopravvissute a eventi terribili. Dopo ogni guerra c’è una ricostruzione. Dopo ogni depressione arriva un’età dell’ottimismo e del progresso.
Federico Rampini racconta storie di tragedie collettive, sconfitte, decadenze, seguite da «miracoli». Successi costruiti partendo dalle macerie, quando tutto sembrava perduto, e invece stava per sorgere una nuova luce all’orizzonte. I cantieri dove si sono raccolte le energie e le idee, per costruire un futuro migliore.
Il crollo dell’Impero romano è l’archetipo di ogni decadenza. Ogni altro impero o superpotenza ha paura di fare quella fine, cerca di capire come accadde, tenta di evitare quel destino. Nuove interpretazioni dell’antichità rivelano gli eventi fatali che possono portare una civiltà a soccombere. E quali speranze sopravvivono a quei disastri epocali.
A metà dell’Ottocento l’America dello schiavismo, della guerra civile, periodo tragico in cui un popolo si è diviso a morte, lascia tracce profonde nell’America di oggi, segnata dalla questione razziale. Anche nei suoi fallimenti, quel periodo ha molto da insegnarci.
La Grande Depressione degli anni Trenta è la madre di tutte le crisi nell’era contemporanea. In mezzo all’impoverimento di massa, genera uno degli esperimenti più audaci di innovazione politica al servizio dei cittadini, il New Deal.
Il Piano Marshall del 1947 è un altro cantiere: con quegli aiuti l’Europa cominciò la ripresa dopo il più distruttivo dei conflitti. Ma chi ricorda oggi come funzionò? Esplorarne la storia reale illumina il dibattito attuale sul Recovery Fund nell’Unione europea post-pandemia.
Dei «miracoli» nel dopoguerra quello francese era il più improbabile. La Francia subisce tre sconfitte ravvicinate – il secondo conflitto mondiale, l’Indocina, l’Algeria – e ha un sistema politico a pezzi.
Il Giappone è un caso unico nella storia, dopo la guerra i giapponesi importano la liberaldemocrazia come la prescrive l’America. Le rinascite non sono mai finite: dall’incidente nucleare di Fukushima alla gestione della pandemia.
Della Cina è memorabile il riscatto dopo due abissi: la Rivoluzione culturale nella seconda metà degli anni Sessanta, il massacro di Piazza Tienanmen nel 1989. È andata ben oltre le aspettative, fino ad avverare in buona parte le previsioni di un «secolo cinese».
È la reazione collettiva alla sciagura a stabilire se una comunità ne esce fiaccata oppure purificata e rinvigorita.
L’autore
Federico Rampini, corrispondente della «Repubblica» da New York, è stato vicedirettore del «Sole 24 Ore», editorialista, inviato e corrispondente a Parigi, Bruxelles, San Francisco e Pechino. Ha insegnato alle università di Berkeley, Shanghai, e alla Sda Bocconi. È membro del Council on Foreign Relations, il più importante think tank americano di relazioni internazionali. Ha pubblicato più di venti saggi di successo, molti tradotti in altre lingue come i best seller Il secolo cinese (Mondadori 2005) e L’impero di Cindia (Mondadori 2006). Tra i suoi libri più recenti, Quando inizia la nostra storia (Mondadori 2018), La seconda guerra fredda (Mondadori 2019) e Oriente Occidente (Einaudi 2020). Ha prodotto e interpretato quattro spettacoli teatrali, da ultimo Trump Blues con suo figlio Jacopo, attore. Ha realizzato un ciclo televisivo a puntate per Rai Storia, Geostorie.

Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.