“Il vaso di nuvole” di Giovanni Pugliese pubblicato il 21 luglio 2022 per Porto Seguro.
3 luglio 1998.
Nella piccola San Cleonico, in Sicilia, Riccardo, un bambino di soli nove anni, strangola la sorellina Diletta davanti agli occhi increduli del fratello maggiore Giulio, del suo amico Antonio e della babysitter Agata.
28 gennaio 2019.
Ventuno anni dopo, Giulio è uno stimato professionista che vive a Londra, e che si ritrova a far ritorno a San Cleonico per il funerale della madre. Il ritorno nel suo paese natale e l’incontro con il fratello Riccardo e con gli altri attori della macabra vicenda, scaraventano Giulio in un turbine di paure che non è in grado di razionalizzare.
Intanto, nella cupa atmosfera invernale, prima una ragazzina e poi una professoressa del liceo vengono ritrovate morte, entrambe strangolate. Negli ultimi istanti di vita, le due vittime hanno la sensazione che al loro fianco si stia consumando un atto sessuale durante lo strangolamento. Giulio si ritroverà così coinvolto in nuove ossessioni e antichi ricordi inquietanti che lo porteranno a far luce sui recenti omicidi e sulla tragedia avvenuta anni prima alla sorellina.
AUTORE
Giovanni Pugliese è nato nel 1991 a Varese, da genitori siciliani. Ha trascorso pochi anni al nord durante l’infanzia per poi fare ritorno a Partanna, in Sicilia, il paese d’origine della sua famiglia, dove è cresciuto. Dopo la laurea in Ingegneria Gestionale conseguita a Palermo, Giovanni si è trasferito a Milano, dove oggi lavora presso un’importante realtà finanziaria e dove vive con la sua compagna. Ama viaggiare ed è da sempre appassionato di lettura, passione che da qualche tempo lo ha spinto a sperimentarsi nella scrittura. Ha pubblicato un racconto nella raccolta “3 Dopo Mezzanotte”, curata dal gruppo Stephen King – Italia ed edita da “La ruota edizioni”.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.