
Filosofia
Fontana Editore
18 gennaio 2021
Cartaceo+Kindle
112
Il Śānkhya-Yoga tra meta-fisica e psicologia
Sānkhya significa ‘enumerazione’ e riguarda lo studio della realtà analizzando e individuando tutti i suoi elementi. Il testo classico di tale scuola è la Sāmkhyakārikā di Ǐsvarakrishna (tra il I/V secolo d.C.), anche se la sua radice risale a Kapila deva (un Avatara). Secondo tale visione sono due le macro-realtà cosmiche: il Puruṣa e la Prakriti. Il Puruṣa è il soggetto spirituale che osserva la Prakriti, cioè la materia nelle sua varie manifestazioni. Gli elementi grossolani derivano dagli elementi più sottili e la causa ultima è non materiale; è quindi una negazione del materialismo. Le anime, i singoli Puruṣa, assistono come spettatori alle modificazioni del corpo e della materia. È l’identificazione col corpo che crea nell’anima l’illusione di appartenere al mondo materiale. I Puruṣa sono pura coscienza, semplici testimoni; è l’Io psicologico a sperimentare piaceri e dolori, come riflesso della coscienza legata al corpo attraverso l’illusione/sogno chiamata ahamkara: fin quando il sogno permane, l’illusorio legame dell’anima con la materia prosegue. Scopo del Śānkhya è permettere il risveglio del soggetto, del vero Io, intrappolato nel sogno di un’identità fittizia.
Valentino Bellucci è nato a Weinheim (Germania) nel 1975. Laureatosi in Filosofia nel 2001, presso l’Università di Urbino con una tesi di antropologia filosofica dedicata alle teorie del colore, si iscrive poi al corso per l’abilitazione all’insegnamento SSIS presso l’Università di Bologna, che conclude nel 2003. Inizia così l’insegnamento delle discipline storico-filosofiche presso i licei della provincia di Pesaro-Urbino. Ha tenuto un seminario, presso l’Università di Urbino, sul tema: “L’animalità nel pensiero di Merleau-Ponty” (12 gennaio 2005).
Nel 2003 si aggiudica il secondo premio presso il prestigioso concorso dedicato alla poesia, il De Palchi-Raiziss (Verona-New York), e il suo componimento in versi è inserito nell’antologia del premio con prefazione di Giovanni Raboni. Inoltre nel 2005 viene selezionato nel concorso per atti unici “U.A.I. Festival” di Reggio Emilia, come autore dell’atto unico: Non clonate i cretini. Dal 2005 al 2008 è stato docente a contratto presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, dove ha tenuto il corso: Storia e analisi-critica del video-teatro.
Pratica dal 2006 il Bhakti-yoga, approfondendo i testi della mistica indù-vaishnava e divulgandone il profondo significato filosofico ed esistenziale.
Si laurea in Sociologia nel 2013, presso l’Università di Urbino, con una tesi sulle strutture sociali dei Varna., che pubblica con prefazione del prof. Luigi Alfieri nel 2014.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.