
narrativa
Atmosphere Libri
23 gennaio 2020
cartaceo
194
L’opera tratta il tema della morte come affermazione della vita, argomento che è sempre stato molto caro all’autrice.
«Voglio morire». Mone è un’adolescente all’inizio delle scuole superiori. Dovrebbe essere una ragazza come tante, ma la sua vita sembra andare a rotoli e non ha nessuno su cui contare. Una famiglia solo in apparenza. Il padre ha un’amante da anni e lei è l’ultima a scoprirne l’esistenza. La madre preferisce il fratello minore, Satoshi, e progetta di portarlo via con sé, lontano dalle radiazioni, lasciandola indietro.
Un gruppo di amiche con cui ha un rapporto superficiale, di cui non sente di fare parte davvero. Il suo unico alleato è il cellulare che porta sempre con sé, grazie al quale può raggiungere il lato più oscuro di internet. Ciò che trova è un forum, una chat di morte dove individui di età e provenienza diverse, con le motivazioni più disparate, cercano dei compagni con cui togliersi la vita. Yodogawa, Namiki e Nana sono gli utenti anonimi che entrano a far parte del “Gruppo della fine”, i compagni che ha scelto per accompagnarla nel suo ultimo viaggio. Un cammino verso la morte che porterà Mone a entrare in contatto con aspetti di se stessa prima sconosciuti.
Yū Miri nasce nel 1968 a Yokohama nella prefettura di Kanagawa in Giappone. Scrittrice di origine sudcoreana, incentra le sue opere sulla mancanza di identità e il disagio generato dalla sua condizione. Dopo aver abbandonato gli studi superiori a causa di discriminazioni, l’autrice entra a far parte della compagnia teatrale “Tokyo Kid Brothers”. Si dedica prima al teatro, come attrice e compositrice di testi teatrali, e poi alla scrittura di opere letterarie e di saggi ottenendo premi in entrambi i campi e molto successo in Giappone e all’estero. In Italia ha pubblicato Scene di Famiglia (Marsilio, 2001) e Oro rapace (Feltrinelli, 2005).

Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.