Narrativa per ragazzi
Rizzoli
13 Novembre 2018
brossura, ebook
175
“Che cosa sogni di fare da grande? Luigi all’inizio sognava di fare il calciatore, poi però ha scoperto i giornali e la scrittura e non li ha lasciati più.”
Il mestiere più bello del mondo. Faccio il giornalista di Luigi Garlando
Non è stato facile, Luigi ha capito presto che non bastava la passione, che doveva studiare, leggere molti libri, cogliere le occasioni che gli si presentavano, senza aspettare. In questo libro, di undici capitoli come i giocatori di una squadra di calcio, Luigi Garlando ci racconta come ha fatto a diventare il grande giornalista sportivo che è, a partire da quando appallottolava i quotidiani per giocarci a calcio fino alle partite della Nazionale di cui scrive oggi, passando per il primo articolo, l’assunzione alla «Gazzetta dello Sport», gli incontri con i grandi campioni. E tra i tanti e rocamboleschi aneddoti, fanno capolino alcuni preziosi trucchi del mestiere. Sapete quanto conta dare il titolo giusto a un articolo? Quale domanda fare per prima nell’intervista perfetta? Luigi ce lo racconta aprendoci il suo personale baule di insegnamenti e consigli: dalla bellezza del gioco di squadra all’importanza di capire in cosa si è davvero più bravi. Perché non tutti devono essere campioni, ma tutti possono trovare la propria strada e il proprio mestiere dei sogni. Una lettura fondamentale per i giovani aspiranti giornalisti e di grande ispirazione per tutti.
Luigi Garlando è la firma di punta della «Gazzetta dello Sport». Da anni scrive libri per ragazzi. Per questo mi chiamo Giovanni è uno dei libri più letti e adottati nelle scuole italiane. Con Rizzoli ha pubblicato anche Camilla che odiava la politica, L’estate che conobbi il Che (Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2017), Io e il Papu e, nel novembre 2018, Il mestiere più bello del mondo. Faccio il giornalista. È autore anche della fortunata serie Gol!, pubblicata da Piemme.
Non amo darmi titoli ma ne ho conseguito uno: dottoressa. Il che implica che io abbia una laurea; una soltanto, anche se i miei interessi spaziano in un territorio vastissimo che definirei ” Al di là del deserto”, (citando il titolo di un libro di uno dei più grandi filosofi contemporanei, a mio avviso… s’intende!!). Potrei dirvi che SONO una dottoressa, ma non lo farò, perché ESSERE qualcosa o qualcuno significa chiudersi in uno spazio troppo piccolo e privo di possibilità. Somiglio ad una cellula staminale, sono totipotente e VIVA! “So essere anche“: Una leader eccellente, Moglie mai (se non per burocrazia), compagna di vita di Marco sempre, mamma, Amica, dottoressa, lettrice, studiosa, scienziata, ricercatrice, comica, autrice, artista, pessima bugiarda, Apple addicted, pasticciera, antropologa, curiosa, innovativa, testarda …. E questa descrizione ovviamente non mi soddisfa ma: La modificherò secondo le necessità.