“Il leone e il corazziere” di Marco Pastonesi pubblicato il 28 ottobre 2022 per 66thand2nd.
Carwyn James, gallese, laureato in lettere, e Isidoro Quaglio, rodigino, laureato all’università della strada: due uomini di rugby.
Carwyn, un visionario sfuggito alle miniere, giocatore del Llanelli e del Galles, poi allenatore dei British and Irish Lions.
Doro, ex corazziere scampato a un’alluvione, giocatore del Rovigo e del Bourgoin, poi allenatore della Nazionale italiana.
Carwyn il teorico della libertà, dell’improvvisazione, della creatività, che spingeva i suoi giocatori a pensare, mentre Doro li invitava a fraternizzare.
Carwyn che attraverso il rugby insegnava Shakespeare e Milton, e Doro che grazie al rugby esorcizzava povertà ed emarginazione.
Carwyn che viveva di arte e poesia, Doro che si nutriva di calore umano.
Un giorno si incontrarono a Rovigo, uno in panchina, l’altro ancora in campo, e da allora non si sarebbero più lasciati; neanche quando Carwyn a sorpresa «passò il pallone ovale» – come amano dire i rugbisti –, ovvero passò a miglior vita. Questa è la loro storia, tra mischie chiuse e touche rapide, orazioni negli spogliatoi e bevute nelle osterie; gesti rituali e azioni scaramantiche.
Una doppia storia ovale, che è anche una dichiarazione d’amore per uno sport che è molto più di uno sport; che è un patrimonio di valori, un’eredità di avventure, una miniera di episodi, un senso di appartenenza.
AUTORE
Marco Pastonesi (Genova, 1954), ex giocatore di rugby di serie A e B, ha lavorato per ventiquattro anni alla “Gazzetta dello Sport” seguendo soprattutto ciclismo e rugby. Per 66thand2nd ha pubblicato Pantani era un dio (2014, premio Gianni Brera), L’Uragano nero (2016, premio Bancarella Sport), Coppi ultimo (2019), l’ebook Il Fiaccolaro (2020) e, insieme con Ernesto Colnago, Il Maestro e la bicicletta (2020, segnalazione particolare al premio Coni 2021).

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.