Un romanzo breve di Kawabata Yasunari intitolato “Il lago“, per Oscar Mondadori.
Momoi Ginpei, ex insegnante tormentato dalle proprie insicurezze e afflitto per la bruttezza dei suoi piedi, è fortemente attratto dalla bellezza femminile. Al punto che comincia a seguire le donne di cui si invaghisce: un’ossessione per il bello che lo condurrà a una vera e propria «ribellione contro se stesso».
Nel suo breve romanzo, inizialmente pubblicato a puntate nel 1954, Kawabata esplora le impalpabili sfumature dell’animo umano e la complessità delle relazioni interpersonali; alternando il presente di un mondo reale – quello di un Giappone postbellico – con i ricordi del passato di Ginpei. La trama si snoda lungo una sottile linea tra il conscio e l’inconscio in cui le visioni enigmatiche del protagonista – sottolinea Kakuta Mitsuyo nella postfazione – «non sorgono dai suoi pensieri consci, ma sono qualcosa di cui lui stesso non riesce a comprendere l’origine, che si manifesta viscido dal suo io più profondo». Al di là di una semplice narrazione realistica, Il lago ci guida alla ricerca di significati più profondi ed esplora il potere della memoria e dell’autoanalisi, rivelando non solo una nevrosi legata alle paure personali di Ginpei ma anche la progressiva sconfitta morale di un uomo e di una nazione.
Chi è Yasunari Kawabata
Kawabata Yasunari (Ōsaka 1899 – Tōkyō 1972. Premio Nobel per la letteratura nel 1968, è uno dei massimi scrittori della letteratura giapponese. Inoltre è stato un intellettuale che ha contribuito in modo significativo al rinnovamento della cultura nipponica nel Novecento. Tra le sue opere, di cui è in corso la ripubblicazione negli Oscar Mondadori, ricordiamo: La danzatrice di Izu (1927), Il paese delle nevi (1937), Mille gru (1952), La casa delle belle addormentate (1961) e Bellezza e tristezza (1965).
Leggo per diletto qualsiasi genere; è sempre stata una mia grande passione. Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!