“I figli che non voglio” di Simonetta Sciandivasci pubblicato il 29 novembre 2022 per Mondadori. Inverno demografico: e davanti a noi si stendono pianure infeconde e ghiacciate da far impallidire Il Trono di Spade; nella mente risuonano echi di tragedie shakespeariane.
In Italia non si fanno più figli, dove andrà a finire la nostra civiltà, ma soprattutto: chi pagherà le nostre pensioni?
Ma che senso ha insistere a credere che l’unico modo per tenere in piedi il sistema sia procreare.
Anche laddove le donne – per la precisione una minoranza di donne quantificata dall’Istat nel 5 per cento – pur essendo nelle condizioni di fare figli, non li vuole?
Rispetto al tema della maternità spesso vincono gli schematismi e le donne si trovano rappresentate o come vittime di un Paese in cui fare figli è un privilegio- la precarietà del lavoro, gli stipendi bassi, gli asili inaccessibili, lo stato sociale che non provvede come dovrebbe -, o come un manipolo di ciniche, superficiali, carrieriste e future pentite destinate a una vecchiaia solitaria e amareggiata dal rimpianto di non essersi riprodotte. Tra questi due poli ci sono le persone vere, a cui danno voce gli interventi raccolti in questo libro.
C’è chi si dichiara fautrice dell’agnosticismo procreativo, perché diventare genitore è qualcosa di così intimo e personale da rendere impossibili posizioni di principio, chi insiste sulla necessità di rendere più semplice l’adozione per i genitori single, chi accusa il peso dei condizionamenti del passato e chi prova a sostenere le ragioni dell’incoscienza. Chi valuta il congelamento degli ovuli prima di intraprendere un percorso di transizione da donna a uomo, chi sostiene che i padri siano ben felici di non avere la parità genitoriale e chi patisce l’onnipotenza delle madri in caso di separazione. Ci sono donne che chiedono più rispetto per la scelta di non essere madri, uomini che provano a smontare i narcisismi, le fragilità, le contraddizioni dell’essere padre.
AUTRICE
Simonetta Sciandivasci è nata a Tricarico nel 1985, lavora alla redazione cultura de “La Stampa”. Ha scritto per “Il Foglio”, “Linkiesta”, “Rolling Stone”, “La Verità”, “La Repubblica”.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.