Religione-Spiritualità
Mondadori
23 febbraio 2021
Cartaceo
252
Storia e immaginazione: sono i due strumenti che Sibaldi usa per esplorare gli scopi e i misteri di uno dei simboli più famosi del mondo, l’Albero della Vita.
È l’origine della Qabbalah e dell’Angelologia cristiana: contiene, da millenni, la mappa del “Regno dei cieli” di cui narrano le Scritture. Ma quelli che la religione chiama “i cieli” sono anche, spiega Sibaldi, livelli di evoluzione della nostra psiche, e non basta contemplarli: occorre raggiungerli, sperimentarli. Antichi teologi ne avevano parlato, con coraggio, spiegando che gli Angeli sono immagini delle straordinarie trasformazioni interiori a cui conduce la scoperta di questa crescita. In pratica, si può essere Angeli.
Sibaldi ricostruisce la genesi di questa idea, analizza le istruzioni cifrate nell’Albero della Vita, traccia i percorsi celesti (vicini a quelli del Paradiso di Dante) e ne mostra, passo dopo passo, l’importanza psicologica.
L’immaginazione diventa ben presto l’unica guida, in questo cammino: la razionalità non basta, non bastano nemmeno le verità religiose, secondo le quali la mente umana non è in grado di conoscere i mondi divini e l’eternità. Ne eravamo capaci, invece, attorno al I secolo d.C., quando qualcuno osò costruire l’Albero della Vita. E niente impedisce di imparare di nuovo questa via.
Igor Sibaldi è scrittore, regista e filosofo. Studioso di teologia, filologia e storia delle religioni, è autore di opere sulle Sacre Scritture e sulla filosofia della mente, oltre che di romanzi e testi teatrali. Ha tradotto numerosi classici (tra cui Guerra e pace e altri romanzi di Tolstoj), dedicandovi monografie e saggi introduttivi. Tra i suoi maggiori successi, I maestri invisibili, Il libro degli Angeli e Il mondo dei desideri. Da Mondadori ha pubblicato: Il coraggio di essere idiota, Resuscitare ed Eterno amore.
Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.