Saggi e studi sull'antichità
Kairos
1 maggio 2019
Cartaceo
211
“Uno studio approfondito e storicamente documentato di fatti, luoghi, cause ed effetti che, col piglio narrativo del racconto, sa parlare allo studioso attento e informato, ma anche al lettore curioso ancora poco esperto della materia.”
In un testo che si rivela una vera e propria introduzione all’Etruscologia, Giovanni Schioppo riesce a cogliere tutta la diversità e la complessità di un popolo dalla storia frammentaria e sfaccettata. E lo fa con uno studio approfondito e storicamente documentato di fatti, luoghi, cause ed effetti che, col piglio narrativo del racconto, sa parlare allo studioso attento ed informato ma anche al lettore curioso ancora poco esperto della materia. La trattazione abbraccia il periodo storico che va dalla fine del VII secolo a. C. (ascesa al trono di Tarquinio Prisco, primo re etrusco) alla vigilia della seconda guerra punica proponendo ipotesi originali a problemi storici ancora irrisolti come quello relativo all’ascesa al trono di Servio Tullio, o quello relativo al prodigio del lago Albano che segnò la caduta di Veio.
Il libro, che completa una trilogia sulla storia etrusca dalle origini alla romanizzazione, per proseguire poi fino ai nostri giorni, è stato preceduto da “Gli Etruschi tra Roma e Annibale”, Edizioni Chillemi Roma 2013, e da “Finis Etruriae”, Arduino Sacco Editore Roma 2016.
Il lavoro comincia con un’attenta descrizione dei luoghi e continua con la narrazione della storia etrusca abbracciando il periodo storico che va dalla fine del VII secolo a.C. (ascesa al trono di Tarquinio Prisco, primo re etrusco) alla vigilia della seconda guerra punica proponendo ipotesi originali a problemi storici ancora irrisolti come quello riguardante l’ascesa al trono di Servio Tullio, o quello relativo al prodigio del lago Albano che segnò la caduta di Veio.
“Ho inserito nel testo” spiega Schioppo, “alcune appendici tra le quali quella dove espongo la mia teoria sulle origini di questo popolo che, ancora oggi, appare misterioso nell’immaginario collettivo. I punti nel volume di maggiore interesse/forza per un appassionato di Storia sono proprio quelli dove, ponendomi come critico, propongo soluzioni molto verosimili a quesiti ai quali l’etruscologia non ha ancora dato risposte.”
Schioppo ha attinto sia da autori antichi come Livio, Dionigi di Alicarnasso, Diodoro Siculo e altri, che da quelli moderni, Massimo Pallottino, Mauro Cristofani, Giovannangelo Camporeale, Marta Sorti e molti ancora. Il libro è corredato di una corposa bibliografia.
Una ragione per cui acquistare il libro?
“Premesso che acquistare un libro è sempre una cosa buona perché leggere fa bene…Comprare questo, per poi leggerlo, proietta il lettore in un mondo che appare inizialmente diverso dalla realtà attuale, ma poi lo porta alla conclusione che le vicende umane, in fin dei conti, sono sempre le stesse, mosse da passioni, amori, odi, rancori e, più genericamente, da interessi personali.”
L’AUTORE
Giovanni Schioppo è nato a Napoli il 1° agosto 1946. Dopo la maturità classica ha studiato Fisica e Matematica alla Federico II di Napoli. Agli inizi degli anni ’90 ha iniziato ad interessarsi di temi sociali e storici. Ama definirsi uno “studioso solitario”. Ha scritto e pubblicato sul suo sito il sogno di Asimov – lineamenti di fisica storica e sociale nel quale, con una sua teoria fisico-sociale, descrive i problemi dell’Unione Europea. Ha sempre nutrito una passione per la Storia romana e per il mondo etrusco che lo ha spinto ad arricchire le sue conoscenze su questi argomenti con studi assidui e con ricerche sul campo. Ha pubblicato Gli etruschi tra Roma e Annibale (Edizioni Chillemi – Roma 2013) e Finis Etruriae – La scomparsa di un popolo (Arduino Sacco Editore – Roma 2016).
Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.
Leggete i libri scritti dagli etruscologi, non c’è bisogno di libri scritti da appassionati che propongono le loro teorie e finiscono solo per alimentare la già esistente confusione sugli Etruschi. Già l’idea che la storia etrusca abbracci il periodo storico che va dalla fine del VII secolo a.C è sbagliata, la civiltà etrusca inizia nel 900 a.C. con la cultura villanoviana, non certo alla fine del 600 a.C.