
Saggio
Fontana Editore
3 giugno 2020
Cartaceo+Kindle
231
Dolore e lutto per la perdita di un animale da compagnia
Quanto gli animali ci insegnano a relazionarci con loro, aggiungono bellezza alle nostre esistenze amandoci e apprezzandoci senza giudicarci, donandoci grandi emozioni e compagnia, aiutandoci anche nei momenti di tristezza e difficoltà! Già Sigmund Freud aveva riconosciuto come “il sentimento che proviamo per i cani è lo stesso che proviamo per i bambini”, preludendo ai recenti studi scientifici che dimostrano come, tra le persone e i loro animali, si formino veri e propri legami affettivi di dedizione e fedeltà. L’Autrice ci parla di questa relazione, del dolore che si prova quando i nostri animali ci lasciano per sempre e di tutti gli aspetti che sarebbe opportuno conoscere e affrontare. Il lutto per la perdita di un animale da compagnia è infatti un processo, in tutto e per tutto, simile a quello per la perdita di una persona cara. Ma la poca possibilità di esprimere questa sofferenza, determina l’impossibilità di vivere appieno i sentimenti legati a questo lutto attraverso le modalità rituali, in particolare per i limiti etici che impediscono di considerare Fido come parte della famiglia. Questo libro è stato scritto per dare indicazioni ed aiuto concreto a chi deve affrontare il dolore per la perdita del proprio animale d’affezione. Negli studi, nelle riflessioni, nei suggerimenti, nelle testimonianze è presente l’attenzione e il cuore che l’autrice ci ha donato attraverso questo particolare lavoro.
Stefania Venturini, laureata in psicologia clinica all’Università di Padova con una tesi sperimentale sulla percezione e il pregiudizio verso l’omosessualità. È iscritta all’ordine degli psicologi del Veneto ed esercita la professione di psicologa. Per anni si è occupata di accompagnamento alla nascita e sostegno alla genitorialità, in ambito pubblico e privato.
Il punto di svolta è avvenuto con il Master di I° livello Death Studies & the end of life, diretto dalla professoressa Ines Testoni presso l’Università di Padova, che le ha dato la possibilità di entrare in contatto con i vissuti delle proprie perdite, con l’idea di morte e di elaborare, attraverso lavori di gruppo, il dolore per la malattia degenerativa del proprio cagnolino.
È all’interno di questa personale evoluzione che matura l’idea del libro, che però avrà una gestazione di quasi 12 anni prima di vedere la luce. Anni nei quali all’inizio in modo del tutto inconsapevole approfondisce temi quali le esperienze premorte e la spiritualità.

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.