Classici
Mondadori
16 febbraio 2021
Cartaceo
756
Un romanzo nel quale confluiscono le grandi questioni che agitavano la Russia di metà Ottocento e tormentavano l’animo di Dostoevskij
Spinto da considerazioni teoriche, oltre che dalla miseria, Rodiòn Romànovič Raskòl’nikov, ex studente, massacra a colpi di scure un’anziana usuraia e la sorella di lei: un delitto orribile che lo condanna al rimorso e alla nevrosi, ma che è anche l’inizio di un percorso di perdizione e redenzione nel quale è centrale l’amore per la dolce Sonja. Questa la vicenda di Delitto e castigo, un romanzo nel quale confluiscono le grandi questioni che agitavano la Russia di metà Ottocento e tormentavano l’animo di Dostoevskij: problemi sociali (la fame, l’alcolismo, la prostituzione, l’usura, l’inurbamento), così come grandi temi etici (il bene e il male, l’autorità e la giustizia, la libertà, il potere dell’uomo sull’uomo ). Tutti questi argomenti si intrecciano, tra le pagine di Delitto e castigo, su un piano onirico e malato. Una dimensione visionaria, popolata di fantasmi, che è ben rappresentata anche nel cosiddetto Diario di Raskòl’nikov, qui aggiunto in appendice: alcune pagine della tormentata prima stesura del romanzo, in cui il protagonista rievoca in prima persona il momento del delitto.
L’AUTORE
Fëdor Dostoevskij Mosca 1821 – San Pietroburgo 1881. È uno dei più grandi scrittori e pensatori russi. Tormentato dalle difficoltà economiche, anche per il vizio del gioco, e dalla salute cagionevole (soffriva di epilessia), ha scritto numerosissime opere. Tra di esse Delitto e castigo (1866), L’idiota (1869), I demoni (1871), I fratelli Karamàzov (1880).
Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.