“Cavallette a colazione. I cibi del futuro tra gusto e disgusto” di Gaia Cottino, il nuovo libro della serie Dialoghi di Pistoia (UTET)
Perché siamo tanto riluttanti all’idea di ingerire farina di grillo e non, invece, a quella di mangiare dei gamberoni alla piastra? Semplicemente perché abbiamo appreso gusti (e disgusti) in famiglia e in società. Oggi, tuttavia, l’emergenza climatica ci impone un rapido cambio di rotta per quanto riguarda le nostre abitudini alimentari, nella prospettiva di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente e garantire una più equa distribuzione delle risorse.
Ecco, dunque, comparire sulle nostre tavole i cosiddetti novel food: insetti, cactus, meduse e alghe non saranno più solo ingredienti esotici di Paesi lontani, o di un audace menù stellato, ma presto potrebbero entrare nel novero dei cibi che consideriamo “buoni da mangiare” diventando parte della nostra dieta.
Ma è davvero possibile “imparare” nuovi gusti? L’uomo è un animale nomade, e questo suo continuo spostarsi rende ogni confine, anche culinario, valicabile. Rivalutando i nostri criteri di selezione dei (dis)gusti, come è successo in passato con mais, pomodoro e patate, potremmo in futuro assaporare con piacere piatti che dall’altra parte del mondo sono consumati normalmente.
Con questo volume sale a 24 il numero di titoli pubblicati nella serie dei Dialoghi di Pistoia.
Chi è Gaia Cottino
Gaia Cottino è dottore di ricerca in Antropologia culturale presso l’Università di Genova, specializzata sui temi del cibo e delle politiche locali e globali in materia di agricoltura, orticoltura e nutrizione. Tra le sue ultime pubblicazioni: Il peso del corpo. Un’indagine antropologica dell’obesità a Tonga (Unicopli, 2022) e Verso monte. Nuove mobilità e culture del cibo nelle Alpi Occidentali (Unicopli, 2023).

Di una lettura mi colpisce sia una bella trama che una scrittura ricercata. Un romanzo rosa, un romanzo storico, della narrativa contemporanea non importa basta che non sia… fantasy!