Romanzo rosa
Darcy Edizioni
5 settembre 2020
cartaceo, ebook
216
Rebecca è bellissima, ricca e abituata a comandare. Dirige un’importante attività e ha una concorrenza spietata che la vorrebbe morta.
Garret è un detenuto condannato con l’accusa di omicidio.
Cos’hanno in comune? Niente, se non fosse che Rebecca lo sceglie come guardia del corpo personale e lo mette davanti a un bivio: accettare il lavoro e vivere nella sua casa, al suo servizio, o restare in cella a scontare il resto della sua pena.
La decisione da prendere sembra facile, se non fosse che Rebecca è una donna completamente diversa da quelle che ha conosciuto Garret fino a quel momento. È fuoco vivo e lui, di fuoco, se ne intende perché si è già scottato una volta e non ha intenzione di ricadere negli stessi sbagli.
Ma la scelta è una sola, semplice e chiara: una vita per una vita.
Morire in carcere o morire per lei.
«Voglio lui.» Indicai con il dito una foto in bianco e nero e accavallai le gambe, rilassata. Presi un’altra boccata di fumo dalla mia sigaretta elettronica e aspirai l’odore dolciastro dell’essenza alla vaniglia. Di solito non fumavo negli ambienti chiusi, ma a casa mia facevo come mi pareva. Osservai i due uomini di fronte a me e attesi, sicura. Non mi aspettavo che qualcuno mi remasse contro. Il mio volere era legge, in quel caso, e io avevo le idee chiare.
Diciamo che Una vita per una vita è stata una piacevole sorpresa. Inizialmente, leggendo la sinossi, mi ero fatta un’idea completamente diversa, invece ho dovuto ricredermi.
La trama, che a primo acchito potrebbe sembrare facilmente intuibile, ci riserva invece numerosi colpi di scena, soprattutto nella parte finale del racconto, che lasciano il lettore a bocca aperta.
La scrittura è fluida, e nonostante siano presenti alcune scene hot, la scrittrice non cade mai nel volgare.
I personaggi sono ben descritti ed è molto semplice, nonostante i loro particolari comportamenti, entrare in empatia con loro, provare simpatie o antipatie a “pelle”.
Mi sembrava quasi di annegare e l’unico modo per respirare era appigliarmi a lui come un’ancora di sicurezza. Io invece ero una barchetta sperduta tra le onde, solo che nella mia vita non ero mai stata una barchetta sperduta. Mai. E questa sensazione non mi piaceva neanche un po’.
Rebecca è una donna forte, a capo di una grossa azienda, minacciata da concorrenti spietati che vogliono eliminarla. Ha dovuto tirare fuori le unghie in quanto il settore in cui opera è prettamente maschile e moltissime aziende antagoniste vorrebbero vederla fuori dai giochi.
Garret, omicida, bello e pericoloso ma soprattutto deciso a difenderla dalle minacce. Attraverso alcuni flashback l’autrice ci svela il pesante e scomodo passato dal quale Garret cercherà in tutti i modi di redimersi. Questo ci permette di conoscere meglio questo scomodo personaggio e di comprendere le motivazioni che lo hanno portato a un gesto così estremo.
Due caratteri forti, incompatibili, decisi a prevalere uno sull’altra ma costretti dagli eventi a “convivere” per evitare di essere uccisa (Rebecca) e riconquistare la libertà e non ritornare in carcere (Garret).
Un libro molto ben congegnato, con molti segreti che verranno a galla e che porranno i nostri protagonisti davanti ad alcune scelte non sempre semplici.
Credevo di essere un’altra persona, completamente diversa da quella che era stata arrestata durante un processo per omicidio, pensavo di essere un uomo nuovo, cambiato, maturato. Invece ero tornato al punto di partenza.
L’autrice
Viviana Leo vive a Calimera, in provincia di Lecce. Laureata in Lettere e filosofia, scrive fin dall’età di dieci anni, legge da quando ha memoria ed è fermamente convinta che libri e animali siano il dono che Dio possa aver fatto agli uomini. Ha già pubblicato Sei solo mio, Questo piccolo grande errore e, in ebook, Famm dimenticare la pioggia.
I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.