
Romanzo Rosa
Self publishing
5 novembre 2021
eBook

«Continui a giocare con il fuoco, ragazzina.»
«Perché voglio bruciarmi. Bruciami, chef.»
Rayden Wade è la perfezione racchiusa in una giacca da chef.
Bellissimo. Determinato. Capace di far tremare chiunque con un unico sguardo.
E fa tremare me. Ogni volta che mi parla, che mi sfiora, o anche solo che respira.
So che non dovrei volerlo. So che dovrei stare lontana da lui e dall’oscurità racchiusa nei suoi occhi. Proprio come so che, se scoprisse ciò che nascondo, non mi guarderebbe più allo stesso modo.
Ma non sono l’unica ad avere dei segreti, e quelli di Rayden sono molto più pericolosi dei miei.
Un bravo chef dovrebbe saper gestire il fuoco, ma quello che tormenta la vita di Rayden lo sta divorando. E se non posso salvarlo dalle fiamme... brucerò con lui.
“Avevo lo stomaco annodato, ed era come se fin troppe farfalle fossero rimaste intrappolate lì dentro. Ero emozionata e nervosa, e avevo il terrore di mandare tutto a rotoli. «Se ti ci metti di impegno, puoi raggiungere qualsiasi obiettivo, peste. Non mollare mai e non arrenderti. Non devi mai smettere di lottare»“
“Taste me” è il nuovo libro di Chiara Cavini Benedetti. Come è accaduto per i due precedenti romanzi, Grida il mio nome e Chiedimi un desiderio, l’ho letteralmente divorato.
Nell’incipit l’autrice cita la definizione del termine sublime e sinceramente non ne comprendevo il motivo. Dopo aver assaporato pagina dopo pagina la storia di Avery e Rayden. ho compreso la motivazione: quello che avevo letto era… sublime!
Avery è una ragazza determinata, con un passato pesante e un presente devastante; ma lei non si lascia sopraffare, tira fuori le unghie per dimostrare al mondo che, nonostante tutto, può affrontare la vita.
Rayden racchiude in sé numerosi segreti che lo hanno trasformato in una persona incapace di ridere, sempre controllato e “buio” dentro.
L’unico luogo che per entrambi è “il paradiso in terra” è la cucina. Qui si sentono realizzati e felici anche se ognuno interpreta il termine felicità a modo proprio.
Avery liquidò la mia frase con un cenno della mano. «No, è vero. Spesso la vita fa schifo, e raramente possiamo avere voce in capitolo su quello che succede. Ma abbiamo sempre voce in capitolo su come vivere quelle situazioni. La scelta spetta solo a noi. E possiamo scegliere di essere felici. Di stare bene.» «Non è così facile.» «No», concordò lei. «A volte sorridere è la cosa più difficile che possiamo fare. Più difficile di piangere, di urlare, di fare a pezzi qualcosa… Ma ne vale la pena.» – Taste me
Pensate anche voi che sorridere a volte sia veramente difficile? Che in quel momento sarebbe più semplice urlare o spaccare qualcosa ma nonostante tutto vi imponete di sorridere alla vita e cercate di superare il brutto momento?
La trama sembra intuibile, dico sembra in quanto innumerevoli colpi di scena la rendono imprevedibile. I personaggi sono reali, ti entrano dentro e ti coinvolgono totalmente dal punto di vista emotivo, in più di una scena ho sofferto oppure ho riso con i protagonisti.
Un libro molto difficile da recensire in quanto ci sono troppe cose da dire e sicuramente non riuscirei a trasmettere l’intensità del racconto e dei sentimenti che vengono descritti.
La scrittura è fluida, perfetta, pulita e penetrante. Ogni paragrafo, ogni frase ti trasmette quello che Avery e Rayden stanno vivendo sulla propria pelle, il tutto con una potenza dirompente.
Un romanzo imperdibile che vi lascerà letteralmente a bocca aperta.
«Posso accettare di vivere una vita che mi fa stare male. Ma voglio farlo dettando le mie regole. E io deciderò sempre di ridere.» – Taste me
L’autrice
Chiara Cavini Benedetti è nata nel 1996 a Firenze, città che ha poi lasciato per trasferirsi in Scozia. Quando non è impegnata a svolgere il suo ruolo di caporedattrice, si ritrova ad ascoltare musica a tutto volume mentre litiga con i personaggi di cui scrive, che non seguono mai le trame da lei prestabilite.

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.