
Chick lit
Darcy Edizioni
14 settembre 2020
cartaceo, ebook
400

“Ciaooo,
devo proprio raccontarti che ho combinato quando ho sostituito Rebecca stamattina al centralino del taxi…
Prima che finisse il turno, lo sai chi ha chiamato? Michael, QUEL Michael! Michael, lo speaker radiofonico. Michael, l’uomo di cui sono follemente cotta da non so quanto, senza nemmeno conoscerlo… E beh, non ho resistito, ho fregato il suo numero e…gli ho appena spedito un SMS…
«A volte mi ferisce profondamente quello che pensi di me. Davvero mi conosci così poco? Credi che divulgherei informazioni tue così strettamente personali e riservate, violando brutalmente la tua privacy, per una torta?» ribatte lui, alquanto offeso, e non sono nemmeno sicuro che stia scherzando. Sto per dire qualcosa, ma non me ne dà l’opportunità. «Quello lo farei anche solo per una fetta. Per una torta intera come minimo ti avrei tramortito e consegnato sotto casa della richiedente!» conclude lui, facendomi ridere. Quanto sa essere idiota!
Che tuffo nei miei vent’anni o poco più quando, come dichiara l’autrice in prefazione: “… nel 2000, quando non eravamo ancora ‘lobotomizzati’ dai social, non c’erano connessioni Wi-Fi, internet doveva ancora predominare, tutto andava un po’ più lento, i cellulari non facevano foto e gli sms la facevano da padrone, anche se ne potevi salvare solo pochissimi in memoria ed era un continuo ‘seleziona’ e cancella’ dopo lunghe decisioni ponderate su cosa tenere e… avevamo solo 160 caratteri alla volta per poter comunicare!”
Questo libro ha aperto un cassetto della mia memoria, quando per parlare con qualcuno dovevi necessariamente utilizzare il telefono fisso, quando i pochi, almeno in Italia, che avevano il cellulare lo usavano con parsimonia a causa degli altissimi costi e si usava lo “squillo” come messaggio, quando non c’era WA e Internet era un privilegio di pochi, ma soprattutto quando i rapporti interpersonali erano reali.
Non che sia così impossibile intrufolarsi e farla franca: qui sono tutti dediti al lavoro, a malapena si guardano in faccia, controllano solo il telefono e il monitor dei pc, dubito perfino che sappiano l’uno il nome dell’altro. Inoltre, c’è un continuo ricambio di persone, giri di turni, nuovo personale che viene integrato; l’unico controllo che mi potrebbero fare è all’entrata alla reception, ma c’è sempre un viavai di gente e non fermano mai nessuno.
Dopo questa divagazione torniamo allo scopo principale di questa recensione: parlare del libro.
Il racconto è molto intrigante. La trama è varia e alterna momenti in cui le risate e i sorrisi prevalgono ad altri dove la tristezza della protagonista ti invoglia a consolarla ma soprattutto a spronarla nel non arrendersi.
I personaggi sono ben delineati ed è molto facile entrare subito in empatia con loro.
Rachel, è una bella ragazza, in certi momenti quasi ingenua, sottolineo il quasi in quanto questa sua caratteristica in alcuni passaggi e ben visibile mentre in altri prevale la scaltrezza femminile.
Micheal, speaker di successo e prossimo a sfondare in TV, è un bel ragazzo. Restio nel lasciarsi andare a causa di una storia d’amore importante che gli ha spezzato il cuore. Una cosa accomuna i nostri protagonisti: l’ingenuità, tutte e due infatti si faranno abbindolare da una persona, ma non voglio anticipare nulla.
La scrittura è fluida, divertente e spumeggiante. Non mancano battibecchi divertenti che strappano qualcosa in più di un sorriso.
Un racconto dolce ma nel contempo brillante e ironico che sicuramente vi conquisterà e vi farà trascorrere qualche ora serena e rilassante.
«Ma quale imbarazzo, anzi, grazie. Non sono abituato a complimenti così. Ero rimasto a ‘Alza la T-shirt, chissà che fisicaccio devi avere lì sotto!’, ma questo è decisamente più poetico.» Riesco a strapparle una risatina. «Beh, ma se fra una poesia e l’altra ti vuoi anche alzare la maglietta, io non mi oppongo di certo!» ammicca lei.
L’autrice
Luana Arfani, 38 anni, nata e cresciuta a Lodi, vive a Milano. Scrive da sempre: un amore che non si è mai estinto.
Per quanto ami il mondo delle fanfiction e ci si immerga completamente, ogni tanto riaffiora per provare a cimentarsi anche in qualcosa di differente.
Nel dicembre 2018 un suo racconto entra a far parte della raccolta di beneficenza ‘Un battito di cuore’; per lei essere tornata a lavorare con questa casa editrice, per un suo progetto, è davvero una soddisfazione senza precedenti.

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.