Thriller
Newton Compton
2022
Cartaceo, ebook
320
Niente è meglio di un caso di portata nazionale per un’agenzia investigativa appena nata. Kate Marshall e il suo socio, Tristan Harper, hanno accettato l’incarico sperando di riuscire a chiudere con successo le indagini.
Il problema è che la scomparsa della giornalista Joanna Duncan, avvenuta dodici anni prima, è sempre stata circondata da un inquietante alone di mistero. Sembra tutt’altro che casuale, infatti, che sia svanita nel nulla proprio dopo aver denunciato uno scandalo politico…
In assenza di prove, però, la polizia ha dovuto chiudere il caso. E tutti se ne sono dimenticati. Tutti tranne sua madre, che a distanza di anni non intende arrendersi: è sicura che Joanna abbia scoperto qualcosa di terribile, mettendo così in pericolo la sua vita.
Per Kate e Tristan è chiaro fin da subito che non sarà facile risalire alla verità: l’indagine procede tra false piste e vicoli ciechi, almeno finché tra gli effetti personali di Joanna non scoprono i nomi di due giovani, scomparsi senza lasciare traccia pochi giorni prima che anche lei fosse vista per l’ultima volta.
Che cosa hanno in comune quelle sparizioni? Possibile che ci sia un pluriomicida a piede libero da dodici anni?
“La verità sul caso Joanna Duncan” è l’ultimo romanzo dello scrittore britannico Robert Bryndza, edito da Newton Compton editori. Una nuova indagine per l’investigatrice privata Kate Marshall e per il suo socio in affari, Tristan Harper. Un cold case li riporta nel passato, a 13 anni prima.
Cosa è accaduto il 7 settembre 2002 alle ore 5:40 del pomeriggio, in una giornata di pioggia, alla bionda e minuta giornalista Joanna Duncan? Mentre si stava dirigendo con il suo cappotto nero, un paio di stivali da cowboy, assorta nei suoi pensieri, verso il parcheggio in via di demolizione, dove aveva lasciato la sua Ford Sierra blu? La macchina e il cellulare vengono ritrovati, ma di lei nessuna traccia. Chi può aver fatto del male a questa ragazza il cui unico obiettivo era quello di realizzarsi come giornalista fin dall’età di 10 anni, quando chiese alla madre una macchina da scrivere per Natale?
“A cosa ti serve una macchina da scrivere? Finirà nella credenza il giorno di Santo Stefano, a prendere polvere”.
E Jo rispose: “Posso fare la giornalista”
E ci riuscì! Con la forza della determinazione e una feroce competitività.
Dopo 12 anni, il caso diventa inattivo, ma la madre di Joanna, Bev Ellis, non può e non vuole arrendersi. Per questo, si rivolge alla coppia di investigatori di Ashdean, una cittadina universitaria della Cornovaglia, caratterizzata dai pub lungo la spiaggia, dai pescherecci e dagli yacht che ondeggiano sul mare e dagli stretti viottoli con le villette, separate da muretti di mattoni rossi e siepi.
“Il profumo di fish and chips e zucchero filato si mescolava a quello della brezza marina” – La verità sul caso Joanna Duncan
Kate Marshall si è trasferita da Londra nella costa meridionale per rifarsi una vita, dopo lo scandalo che aveva messo fine alla sua carriera in polizia; è una donna tenace e intuitiva. Tristan Harper è un bel ragazzo di venticinque anni, sportivo, alto e tatuato. Insieme, formano una brillante coppia investigativa.
Le tematiche affrontate nel romanzo sono tante, svariate e importanti, come le diverse interazioni tra donne: da un lato la forza e il coraggio di Bev, una madre single con un reddito basso, che non accetta di arrendersi e che ripone la sua più completa fiducia in un’altra donna, Kate. Di contro, Sarah, la sorella di Tristan, che disapprova e non sopporta (ma forse invidia) Kate per il bel rapporto di amicizia e di lavoro che ha instaurato con il fratello.
Altro tema forte di “La verità sul caso Joanna Duncan” è la dipendenza dall’alcol, nel quale annegare la propria disperazione, che ha causato a Kate la perdita della custodia del figlio e le conseguenti riunioni agli Alcolisti Anonimi per cercare di restare sobria in modo da riconquistare la fiducia di Jake.
Si parla anche di infedeltà coniugale per sopperire alla noia. Viene, inoltre, affrontato l’importante tema delle persone che scompaiono: nel solo Regno Unito ne vengono denunciate circa centottantamila all’anno.
L’autore tocca il delicato tema del bullismo a scuola e dell’omertà nei confronti dei ragazzi bullizzati.
Ma l’argomento predominante del romanzo, nel quale si troveranno invischiati Kate e Tristan, è quello della prostituzione maschile, delle frodi e dei maneggi politici. La sapiente regia di Bryndza riesce a legare fra di loro tutte queste delicate tematiche nei quarantotto capitoli che formano il romanzo.
“Non è un comportamento molto britannico? Trovi la tua cricca, la tua tribù, i tuoi amici, una volta che sei dentro ci rimani a vita. Anche se li odi tutti. È meglio essere dentro una tribù che fuori”
Lo stile di Bryndza è sobrio e raffinato. I dialoghi sono incalzanti e, alla fine di ogni capitolo, si resta con la tentazione di non chiudere il libro, ma di proseguire.
Solo i grandi giallisti sanno immergerti appieno nella trama del loro romanzo fino ad indurti a continuare a pensare alle vicende narrate, anche quando hai ormai posato il libro sul comodino.
A voi è mai capitato? Con “La verità sul caso Joanna Duncan” è quello che succede!
Alla fine del romanzo l’autore si rivolge direttamente al lettore ed io vorrei concludere allo stesso modo, rivolgendomi proprio a lui!
Caro Robert,
spero che la mia recensione sia stata di tuo gradimento. Non vedo l’ora di trovare di nuovo rifugio in un’altra indagine di Kate e Tristan. Spero anche di ritrovare Ade, un personaggio divertente che sa strappare un sorriso e sa dare i giusti consigli nei momenti di sconforto.
Sono onorata di aver letto in anteprima il tuo nuovo romanzo.
Con ammirazione,
Alessia Chierico
Mi chiamo Alessia. Sono un’insegnante di matematica e inglese. Vivo in provincia di Pavia. Adoro leggere (soprattutto gialli), fare yoga e cucinare.