
Call Shadow #2
romantic suspence
Self-publishing
30 novembre 2020
cartaceo, ebook
314

Call Shadow vuole salvare David Dragonetti dal suo desiderio di vendetta. Si muove nell’ombra per raggiungere il suo scopo, ma la presenza di una donna e la testardaggine del ragazzo gli renderanno difficile portare a termine la missione. Helena è una escort che non si illude di poter fuggire dalla sua triste realtà, ma incontra Call Shadow che vuole aiutarla.
L’uomo è un personaggio misterioso, sembra pericoloso, come un nemico che si cela nel buio della notte, ma non per lei. In un crescendo di suspense, di emozioni e di amori impossibili, la situazione precipita ed entrambi saranno costretti a fare delle scelte. Helena dovrà decidere se accettare il suo destino, cogliere l’occasione che le viene offerta, oppure rischiare la vita. Call si ritroverà a contrastare il suo passato per affrontare il presente, in una continua battaglia tra la morte, la vita, l’amore e il suo alter ego.
Riuscirà una donna con un’esistenza tremenda a conquistare un uomo che crede di non avere un cuore e che vive solo per proteggere Dragonetti? E quale sarà la scelta che farà Call Shadow?
“Potresti farmi male? Sì, ma anch’io potrei fartene; tu forse un po’ di più. Eppure tra noi due non sono io a temere di essere ingoiata dall’ombra, ma tu di essere soffocato dalla luce […] La luce traccia i contorni dell’ombra. L’ombra evidenzia la luce. L’una non può esistere senza l’altra. E questa per me è una certezza”
Una certezza che, invero, è difficile da accettare per il protagonista del romanzo di Cristina Rotoloni, Io sono ombra, secondo volume della serie Call Shadow.
Premessa doverosa che devo fare alla recensione è che, purtroppo, non ho avuto modo di leggere il primo capitolo della serie che, se da una parte mi ha permesso di vivere la storia narrata senza problemi, dall’altro non mi ha concesso di capire subito le logiche dietro cui Call (chiamiamolo per il momento così) agisce.
Finiscila, Sam. Tu non esisti. Tu sei morto!
Call non è il vero nome del protagonista, o meglio non è l’unico nome. Lui è Sam; ma è anche Call. Un uomo in cui convergono due entità, due anime: una emotiva, pregna di speranza; ma l’altra tenebrosa, chiusa in sé, rigida (soprattutto con se stessa). Call ha un passato che blocca i suoi sentimenti, nonché la sua dedizione alla vita; ha un passato che blocca Sam!
Ma Sam non è morto del tutto. Durante l’intera narrazione si assiste allo scontro tra Sam e Call, a testimonianza che, per quanto vogliamo ergere un muro di difesa ai nostri sentimenti, questi non muoiono mai; non vanno via, ma restano assopiti, in attesa che qualcuno li risvegli e li smuova.
Io sono acqua, io sono ombra. Il mare mi farà da orecchie, l’oscurità sarà i miei occhi. Grazie, Tahiil, per i tuoi insegnamenti
E qui entra in gioco Helena, anche se – a dirla tutta – non è l’amore tra i due l’unico fulcro del romanzo. Anche Helena ha un passato tragico, che ancora nel presente si ripercuote sulla sua vita, costringendola a prostituirsi per difendere le persone che ama. Anche lei crede di non meritare la felicità; anche lei vuole chiudersi dietro al muro che ha innalzato per sopravvivere.
Ma i muri si scalfiscono dinanzi alle emozioni. Helena è la prima a crederci ed è bello vedere come lei, nonostante il dolore e le sofferenze, riesce a essere luce prima per se stessa e poi per Call.
«Ehi, cosa c’è che non va?»
«Nulla», rispose più per rassicurare sé stessa che lui, «ho solo voglia di fare l’amore. Amami.»
La sua richiesta, che sembrò più una supplica, fece fare un passo indietro all’uomo che ondeggiò come se fosse stato colpito e non tanto per il suo difetto alla gamba.
«Non posso amarti», rispose freddo e sulla difensiva. «Stai fraintendendo tutto, Helena.»
La trama è complessa. Il passato di Call, il passato di Helena, la loro storia di amore, le loro evoluzioni personali non completano il quadro narrativo. Ancora altre sono le vicende che ruotano intorno ai personaggi, sia presi singolarmente che in quanto coppia. Da una parte, Call, oltre ad affrontare i fantasmi del suo passato e i suoi sensi di colpa, deve proteggere David, “il suo ragazzo”, che, a sua volta, deve vendicare la sua famiglia per gli orrori subìti. E qui si apre un ulteriore arco narrativo, riguardante lui, suo fratello, la donna che ama e l’uomo (o forse la donna?) che ha distrutto la sua serenità familiare. Dall’altra, il nostro protagonista ha dei conti in sospeso con la sua Agenzia (su cui sicuramente chi ha letto il primo volume della dilogia è ben informata), che è intenzionato a risolvere con modalità degne di Shadow.
Ma, in realtà, non sono comunque stata esaustiva rispetto al profilo contenutistico del romanzo. Amicizie, valori, paure, emozioni, speranze che si ritrovano disseminate nella storia aprono le porte ad altro ancora. Il mio timore di spoilerare troppo mi spinge, però, a soffermarmi adesso sugli aspetti tecnico-strutturali del romanzo.
La narrazione è suddivisa in capitoli; il punto di vista è dinamico: alle volte viviamo i fatti nei panni di Helena; altre volte di Call. Questo ci permette di entrare fino in fondo nelle emozioni dei personaggi e di immedesimarci molto. Questo grazie anche e soprattutto alla penna di Cristina Rotoloni: le sue descrizioni rendono vero ciò che racconta, tanto da condurre il lettore ad avere paura, a provare rabbia, ad emozionarsi, a dispiacersi insieme ai personaggi.
La storia d’amore che riempie le pagine, ma anche il cuore dei personaggi, non è la classica storia d’amore dove basta abbandonarsi alle emozioni e alla passione per affrontare il male e vincerlo. Tutt’altro! È una storia d’amore complicata, calata nei problemi psicologici dei personaggi, che solo alla fine emerge in tutta la sua bellezza. L’amore è bello quando si matura con lui (e grazie a lui) e Call e Helena, prima di abbandonarvisi, si sono evoluti eccome!
Lo stile è leggero, chiaro, piacevole alla lettura. Non manca la suspence: l’autrice è molto brava anche nell’essere un magnete per il lettore che, preso dall’ansia di sapere cosa si nasconda dietro alle storie che legge, rincorre i personaggi lui stesso nella loro corsa contro il tempo. Ma, al di là della suspence, la scrittura è anche molto profonda, calata integralmente nei personaggi: è come se la penna desse luce alle loro anime allo stesso modo in cui la luce di Helena fà da contorno all’ombra di Call.
Una lettura che consiglio a chi è affascinato da personaggi misteriosi, alla ricerca di sé. Tutti i protagonisti della storia riescono nell’intento: ognuno, a proprio modo, ritrova se stesso e diventa finalmente pronto ad avere fiducia nella vita. Un augurio che Cristina vuole dare a noi tutti?

Leggere mi stimola e mi riempie. L’ho sempre fatto, fin da piccola. Prediligo i classici, i romanzi storici, quelli ambientati in altre epoche e culture. Spero di riuscire a condividere con voi almeno parte dell’impatto che ha su di me tutto questo magico universo.