
The series of deceptions #5
Romanzo rosa, saga familiare
Self-publishing
cartaceo, ebook
315

Ossa rotte, cuore in frantumi. Tutto sembra perduto. Tutto sta andando rapidamente in pezzi. La caccia è iniziata. E Daniel Green, come ogni abile predatore che si rispetti, vorrebbe sua moglie nuda, vestita, la vorrebbe in tutti i modi possibili e immaginabili. Ma, soprattutto, la vorrebbe viva tra le sue braccia. Dov’è Phoebe Stone? Il più intricato degli enigmi sta per trovare risposta. Il più devastante dei dilemmi rischia di capovolgere ogni equilibrio nei secoli creatosi all’interno della bene vixit qui bene latuit.
Il momento delle sentenze è arrivato.
Dereck deve saldare i suoi debiti e scontare le proprie colpe. Phoebe e Dan, dal canto loro, meritano di amarsi come una coppia normale. La profezia, però, è dietro l’angolo pronta a ricordare a tutti quanto la falsità degli esseri umani sia una caratteristica abbastanza ostica da estirpare. E quanto per alcune famiglie dell’alta società newyorchese la nobiltà d’animo sia, e sempre sarà, solo una questione di punti di vista.
“Alla fine di un profondo tunnel c’è sempre una voragine. Dietro una persona buona c’è n’è sempre una cattiva. Morale della favola? Siamo tutti nella merda! Io sono Daniel Green e il mio nome è popolare solo a chi lo teme. Traditore, amante, assassino. La bene vixit qui bene latuit mi disegna da tempo con questi amabili soprannomi. Non merito niente”.
Capitolo finale di una saga che tiene incollati alle pagine dalla prima all’ultima riga.
Continua la drammatica storia di Phoebe Stone e di Daniel Green. I fatti riprendono da dove li abbiamo lasciati nel quarto capitolo: il ferimento di Phoebe ad opera di Julie Burton, ex compagna di Daniel, che avevamo conosciuto in tutta la sua spregevole arroganza nel primo libro.
Daniel, sprezzante del pericolo a cui sta andando incontro, si getta su Dereck che, shockato dagli avvenimenti, sembra inerme. Sembrerebbe esserci una tregua tra i due, ma ben presto la guerra esplode nuovamente, senza esclusione di colpi.
«Quando uno come lui si porta a letto una come te, la fine del mondo si palesa anche a chi della cecità ha fatto una ragione di vita.» Le parole della mia amica, per la prima volta da quando la conosco, non mi lasciano dentro nulla di buono. Eppure la credevo diversa di me. Ma in fondo credevo diversi tutti quanti loro.
Tra continui ribaltamenti di fronte, avvicendamento di posizione e lotte fratricide, molti nodi verranno al pettine e molti tasselli, rimasti in sospeso, verranno messi al posto esatto.
Nuovi personaggi, alcuni dei quali incontrati marginalmente nel quarto volume, prenderanno il sopravvento. Queste nuove “leve” daranno origine a nuovi scontri nella “bene vixit qui bene latuit”. Accanto a loro incontreremo personaggi che credevamo spariti e che metteranno lo zampino, non sempre in maniera positiva, nelle faccende dei Green e degli Stone.
Alcuni colpi di scena vi lasceranno senza fiato, sconvolti, altri vi faranno sorridere e ipotizzare un futuro diverso per i nostri protagonisti. Ma come sempre in questa saga nulla è quello che sembra e ve ne accorgerete presto… quando finalmente sembra che tutto possa risolversi al meglio basta un nonnulla per scatenare le ire di qualcuno o la sete di vendetta di altri.
La scrittura è fluida, mai noiosa, anche se ho notato qualche piccolo errore di battitura. Le descrizioni delle scene sono vive, coinvolgono il lettore in modo completo, lo trasportano all’interno del racconto quasi stesse assistendo alla proiezione di un film in 3D.
«Figliolo, gli ostacoli sono solo dettagli. Possono sembrarci a primo acchito montagne insormontabili, immense travi in un occhio, o carestie della peggior specie. Ma nulla di straordinaria grandezza è stato compiuto a questo mondo senza sacrificio.»
Dopo un’anno, tempo trascorso dalla pubblicazione del primo all’ultimo volume, in cui ho potuto “entrare in confidenza” con i vari personaggi, devo dire che non posso esprimere una simpatia o antipatia netta su tutti. Alcuni sono stati fedeli alla loro “stron**ggine” (perdonatemi, ma ci vuole); altri hanno più volte cambiato bandiera, confondendomi anche un po’ le idee; altri pur essendo catalogabili come “buoni” sono stati, a causa di avvenimenti devastanti, trascinati verso il mondo oscuro e seppur, in alcuni casi, si assiste a una redenzione, questa non è mai totale.
Un finale al cardiopalma, che in un certo senso lascia un piccolo spiraglio a un successivo volume o perché no, a una nuova saga.
Una lettura che ti coinvolge totalmente. Inizialmente ero convinta che fosse una trilogia; quando, poi, ho scoperto che invece i volumi erano cinque, mi sono spaventata: la mia paura era dovuta al timore di leggere una storia portata per le lunghe (stile Beautiful), dove avrei trovato numerose ripetizioni di accadimenti che a lungo andare mi avrebbero sicuramente annoiata. Invece NO! Ogni pagina è stata una nuova avventura, un nuovo colpo di scena, un nuovo sentimento! E voi, avete le mie stesse apprensioni a riguardo di letture così lunghe?
Complimenti sinceri a Brenda Mill e spero di poter leggere presto qualcosa di suo, coinvolgente e stuzzicante come The series of deceptions.
Dunque, la storia finiva così, nel modo più imperfetto e magico possibile. C’era una volta una guerriera. C’era una volta… E c’è ancora! Dietro una maschera o sotto un mantello, poco importa. L’importante è che resti impressa nel cuore di tutti coloro in cui ha lasciato il segno.

I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.