
Romance contemporaneo
Self Publishing
18 Dicembre 2019
Ebook e cartaceo
441

Il romanticismo della campagna pugliese, un caffè magico,un'eredità inaspettata e i ricordi di una spensieratezza che sembra svanita nel tempo, faranno da cornice alla storia di Anna e Cesare, che, ex compagni di liceo, si ritroveranno adulti e più consapevoli dei loro sentimenti. Una splendida storia in cui le seconde occasioni possono cambiare la vita accompagnate da un pizzico di magia e un caffè sorseggiato all'ombra degli ulivi.
«E invece? Secondo te, che cos’è l’amore?» gli chiedo.
«Qualcosa che ti fa stare male, quando hai capito di che cosa si tratta.»
Anna e Cesare sono stati compagni di liceo negli anni ’90. Lei timida e insicura, trascorreva le giornate tra lo studio e il lavoro nella caffetteria dei suoi nonni, sperimentando nuove ricette a base di caffè. Lui affascinante e socievole, era uno dei ragazzi più ambiti della scuola. Diverse circostanze li hanno portati a non avvicinarsi mai veramente, nonostante fossero entrambi segretamente innamorati l’uno dell’altra.
Con la fine della scuola si separano definitivamente, prendendo strade diverse. Anna decide di continuare a studiare e lavorare nel suo paese, Cesare si trasferisce a Roma. Ma un evento inaspettato li porterà ad incontrarsi nuovamente 10 anni dopo, e allora saranno costretti a mettere a nudo quei sentimenti tenuti nascosti troppo a lungo, ma che né il tempo né la distanza sono riusciti a cancellare.
Attorno ai due protagonisti si susseguono le vicende dei personaggi secondari, in particolar modo di Lella e Valerio, i migliori amici di Anna, il tutto nella splendida cornice della dolce e romantica campagna pugliese. I capitoli ci mostrano alternativamente il presente e il passato dei personaggi, cosicché un particolare apparentemente insignificante nel presente diventa il pretesto per raccontare in un flashback eventi fondamentali del passato di Anna e Cesare.
Questa scelta stilistica cattura inevitabilmente il lettore, accompagnandolo per mano nelle vite dei personaggi, cui ci si affeziona già dopo poche righe. Sono entrata subito in sintonia con Anna, perché mi ha ricordato tanto me ai tempi del liceo, con la sua timidezza spesso male interpretata come chiusura verso gli altri, la sua difficoltà a lasciarsi andare e godersi quegli anni considerati da tutti come i più belli della vita. Ma è stato facile affezionarsi anche a Lella e Valerio, allo stesso Cesare, ai nonni di Anna… tutti i personaggi positivi di questa storia mi hanno lasciato un segno nel cuore. Ciò che più mi ha sorpreso è stato ritrovare tanti frammenti della mia vita in questa storia. Ho sperimentato le stesse paure dei personaggi, le stesse delusioni, il dolore per la perdita di un genitore, ma anche la speranza e la consapevolezza che nonostante tutto un giorno ogni cosa nella vita andrà al suo posto.
“La vita ha una forma strana. Come se avesse davvero la consistenza solida e non eterea, l’ho sempre vista attraverso un modo tutto mio. Il tempo che l’ha attraversata mi ha fatto capire che ci sono momenti di straordinaria magia alternati a quelli d’inumana sofferenza. Anche se ho ceduto alle mie debolezze e alle mie paure, non ho mai creduto di non potercela fare. Me ne sono resa conto col passare dei giorni, crescendo. Accettando le cose così come arrivavano”.
Il filo conduttore della storia è l’amore, declinato in tutte le sue forme. L’amore per i profumi e i colori della propria terra, l’amore sincero e protettivo di un genitore per un figlio, così potente da superare persino la morte, l’amore dolce e sconfinato dei nonni per i nipoti, l’amore tra due persone dello stesso sesso, l’amore passionale tipico della gioventù e quello maturo e consapevole dell’età adulta. Ma in questa storia c’è tanto spazio anche per l’amicizia, altro sentimento propulsore della vita, esattamente come l’amore.
“Abbiamo anni da recuperare, una vita che ci è volata via davanti ma lui ha detto che esistono le seconde possibilità. Ci credo anch’io adesso. Ce ne sono tante nella vita di ognuno di noi”.
Il caffè dell’amore è un romanzo pieno di buoni sentimenti e leggerlo è stato un vero balsamo per l’anima. Ha riempito la mia mente di colori e profumi, mi ha fatto riscoprire il piacere di bere un buon caffè e mi ha ricordato le bellezze che ha da offrire la mia regione (sono anch’io pugliese come l’autrice), ma soprattutto mi ha donato ottimismo e tanta speranza. È un romanzo luminoso, magico, che scalda il cuore e addolcisce la vita come una tazza fumante di caffè con panna.
Consiglio vivamente la lettura di questo libro, leggerlo sarà un po’ come farsi un regalo. E poi nelle ultime pagine l’autrice ci ha lasciato una dolce sorpresa… non siete curiosi di andare a scoprire di cosa si tratta?
Arianna
Paoletta Maizza è nata a Mesagne nel 1977, si è trasferita con la famiglia a Ceglie Messapica, dove vive tuttora e dove ha studiato presso il Liceo Classico. Ama dipingere, leggere e creare. Ha lavorato come maestra d’arte e origami con bambini e adulti. Ha pubblicato ufficialmente il suo primo romanzo con Lettere Animate nel 2016, da allora ha scritto altri 5 romanzi.