Romanzo
Dark zone
12 Dicembre 2018
Brossura, E-Book
All'End of the Road non si arriva per caso. È uno strano luogo, un vecchio bar nascosto nel vicolo di una metropoli, a metà strada tra una bettola e la sala di un cinema. È un locale d'altri tempi, lontano dalla frenesia delle notti di baldoria della città. Ma l'End of the Road ha anche un'anima. È questa l'unica certezza che colpisce i sette avventori che ci arrivano per caso, in una sera di aprile, condotti là da un curioso scherzo del fato. Penny, l'algida e imperscrutabile cameriera, li accoglie e serve loro da bere. Ma sarà il pretesto di una violenta tempesta a far avvicinare i sette l'uno all'altro, a sciogliere imbarazzi e timori prima, e a condurli in un viaggio lungo il viale dei ricordi poi. Uno a uno cominceranno a raccontare la loro esistenza, fatta di amori, gioie, dolori, segreti mai confessati e peccati indicibili. Sette vite si snodano nel flusso dirompente della memoria, svelando poco a poco le trame di un sorprendente destino.
“In fondo, entrambi sapevano che i loro demoni li avrebbero visitati ancora e che il paradiso dura giusto il tempo di creare un ricordo su cui piangere quando si sparisce”.
End of the road bar mi è arrivato fra capo e collo, è uno di quei libri che non ho scelto… Non ho letto la sinossi, non sapevo nemmeno chi fosse l’autore, ho visto una cosa soltanto oltre a leggerne il titolo, la copertina….
E ad essere completamente sincera da quest’ultima non mi aspettavo assolutamente nulla di buono. Ho dovuto ricredermi! Le prime pagine erano scritte DAVVERO bene… più lo leggevo e più mi piaceva!
Mi sono poi sorpresa a pensare che la scelta della copertina, che stimola connessioni mentali poco attinenti al contenuto ricchissimo del libro, serva proprio per creare nel lettore un’aspettativa che verrà disattesa portando un grande stupore!
A metà libro circa mi sono presa la briga di andare a leggere il nome dell’autore: Daniele Batella.
Chi è costui? Ogni giorno leggo centinaia di nomi di autori, eppure questo nome mi suonava nuovo. Dopo una breve ricerca ho scoperto che “End of the road bar” è il romanzo d’esordio di Daniele… un esordiente, accidenti che meraviglia.
È per me sempre una grandissima soddisfazione scoprire un nuovo talento, un talento vero!
Ma veniamo alla storia in sé, costruita in modo impeccabile, e utilizzando una scelta poco semplice da gestire, Daniele infatti ha scelto di raccontare sette personaggi, ha trovato il modo di far intrecciare le loro storie non solo attraverso temi ricorrenti vissuti da più punti di vista, ma anche aggiungendo particolari che accendono una curiosità notevole!
“L’appeso rappresenta la diversa posizione che hai nell’osservare le persone. È a testa in giù, perciò hai una percezione unica, diversa da tutti gli altri. L’aureola intorno al capo rappresenta l’illuminazione che ti coglierà da un momento all’altro. La luna, accanto all’Appeso, raffigura la capacità di illuminare la nuova via che la tua diversa percezione ti offre… Con la luna puoi vedere nel buio … dove si rifugiano verità nascoste…”
Sette persone si ritrovano ad entrare casualmente all’ End of the road, ma l’ingresso al locale non è mai casuale. Per questo si chiama così “fine della strada”, perché arriva un punto della tua vita in cui l’unica cosa che puoi fare è ammettere che QUELLA strada è finita, non è più possibile percorrerla.
Daniele racconta con una prosa splendida le storie di queste persone, vittime di crudeltà indicibili.
Le descrizioni paesaggistiche sono eccezionali, uno dei protagonisti trascorre un periodo della sua vita in India, e vi garantisco che alzati gli occhi dal libro mi sono stupita vedendo le mura di casa mia, è riuscito a farmi calare completamente non solo in quel luogo, ma in quelle tradizioni, nelle sensazioni… cosa desiderare di più bello leggendo un racconto?
Non vi posso spiegare lo sconcerto che ho provato scoprendo che si trattava del primo libro di una serie… perché i libri che “capitano” non hanno mai la pretesa di essere i migliori, ma tendenzialmente lo sono e ti lasciano li, affamata e desiderosa, mesi… alle volte anni!
Termino facendo i miei ringraziamenti a Daniele; sono una lettrice particolarmente pretenziosa, e scovare qualche nuova “penna” valevole è sempre molto complicato… grazie Daniele, sono ansiosa di leggerti ancora, e mi sto crogiolando nella speranza ( lo intuisco e lo scrivo, in modo da poterlo ricordare) che il secondo libro non concluda la tua opera, confido almeno in un terzo.
Consiglio questo libro spassionatamente, anche a chi non ama propriamente i romanzi, prometto che resterete estasiati!
Cristina Agnesi.
Daniele Batella nasce ad Arezzo l’11 Giugno 1988. Consegue la Laurea Triennale in Lingue e Culture del Mondo Moderno presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Dal 2009 si esibisce come cantante nel gruppo vocale Cherries on a Swing Set. Da sempre appassionato di arte creativa, forma i suoi gusti letterari su romanzi thriller, noir, con ambientazione storica, elementi archeologici o accenni al sovrannaturale; allo stesso tempo l’introspezione psicologica e l’esplorazione delle umane pulsioni proprie di autori come Henry James o Michael Cunningham lo portano a cesellare il suo gusto verso una narrativa antropocentrica, fatta di storie di vita vissuta. End of the Road Bar è il suo primo romanzo. Vive ad Orvieto, in Umbria.
Non amo darmi titoli ma ne ho conseguito uno: dottoressa. Il che implica che io abbia una laurea; una soltanto, anche se i miei interessi spaziano in un territorio vastissimo che definirei ” Al di là del deserto”, (citando il titolo di un libro di uno dei più grandi filosofi contemporanei, a mio avviso… s’intende!!). Potrei dirvi che SONO una dottoressa, ma non lo farò, perché ESSERE qualcosa o qualcuno significa chiudersi in uno spazio troppo piccolo e privo di possibilità. Somiglio ad una cellula staminale, sono totipotente e VIVA! “So essere anche“: Una leader eccellente, Moglie mai (se non per burocrazia), compagna di vita di Marco sempre, mamma, Amica, dottoressa, lettrice, studiosa, scienziata, ricercatrice, comica, autrice, artista, pessima bugiarda, Apple addicted, pasticciera, antropologa, curiosa, innovativa, testarda …. E questa descrizione ovviamente non mi soddisfa ma: La modificherò secondo le necessità.