
Saggio
Raffaello Cortina Editore
27 febbraio 2020
Cartaceo+Kindle
307

L’orrore del “califfato” dell’Isis nel Levante tra 2014 e 2017 e il terrorismo su scala planetaria sono stati una paradossale conseguenza delle “primavere arabe” del 2011, che pure erano state celebrate in quanto “rivoluzione 2.0”. Come ha fatto a instaurarsi il caos e sarà possibile uscirne in seguito all’eliminazione militare dello “Stato islamico”?
Questo libro inquadra gli eventi nel loro contesto, a partire dalla “guerra del Kippur” del 1973, a cui seguirono l’esplosione dei prezzi del petrolio e la proliferazione del jihad. Viene poi proposto il racconto completo delle sei principali sollevazioni arabe, dalla Tunisia alla Siria. Si descrivono infine le linee di frattura nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, chiarendo quali scelte attendano i capi di Stato, così come i popoli di quelle regioni, ma anche i cittadini d’Europa.
“Uscire dal caos” è il frutto di quattro decenni di ricerche sul mondo arabo e musulmano e di esperienza sul campo da parte di Kepel.
Il disinteresse per il Medio Oriente-Mediterraneo da parte degli Stati Uniti d’America, costringe l’Europa ad assumersi in pieno le proprie responsabilità
Il politologo Gilles Kepel, uno dei più affermati studiosi del mondo arabo, analizza mezzo secolo di crisi mediorientali, nell’arco di tempo che va dagli anni Settanta alla cronaca degli ultimi mesi.
Quattro decenni di ricerche sul mondo arabo e musulmano ma soprattutto esperienza sul campo da parte di Kepel.
Come amante della storia ho voluto fortemente leggere questo libro per capire, al di là delle notizie che ci arrivano dai telegiornali, cosa succede veramente in Medio Oriente o meglio come siamo arrivati a questa situazione.
Quindi la prima cosa che ho fatto, ho preso una cartina per collocare tutti quegli Stati invischiati nelle vicende politiche di cui ci parlerà Kepel.
Il problema è che più leggevo pagine più ero costretta a fare un passo indietro con la storia.
Mi spiego: “Il Medio Oriente, mina vagante fabbricata in Europa nel 1900”.
Il contrasto che ha trasformato il M.O. in una delle regioni più instabili del pianeta, ha le sue radici nelle scelte operate dalle grandi potenze coloniali europee alla fine del primo conflitto mondiale, spartendosi i territori dell’Impero Ottomano, ridisegnando le mappe della zona, rompendo fragili equilibri avvantaggiando alcune componenti piuttosto che altre.
Indubbiamente queste potenze hanno avuto enormi responsabilità su una serie continua e ininterrotta di conflitti armati.
Il libro di Kepel è un reportage completo sotto ogni aspetto, dalla guerra del Kippur alle rivolte arabe; dalle cause di questa crisi alle possibili contromisure da adottare.
Non è sicuramente un libro semplice da leggere vuoi per la complessità del tema trattato vuoi per la difficoltà di comprendere le varie fazioni religiose, i vari gruppi contendenti politici e non, i loro nomi, la loro lingua.
Importante leggerlo perché solamente chi è stato sul campo può farci capire quale sia la situazione reale in quelle zone e comunque per capire certe tematiche, ma questo è un discorso generale, sarebbe opportuno informarsi sempre, in qualunque modo, con qualsiasi mezzo.
E l’Europa, che si trova al cuore di una zona di crisi che la affligge anzitutto lungo la sua costa mediterranea, attraversata da rifugiati e terroristi, riuscirà a superare la propria passività e ad imporsi nuovamente come protagonista geopolitico? Inibita oggi dallo stallo delle sue istituzioni, assiste impotente alla spinta centrifuga sia dei partiti di estrema destra, sia di un populismo di sinistra misto a islamismo.
Ovviamente è un libro che ha in sé varie altre letture. Andiamo a capire cosa significano tante parole: Shām , Califfato, Kippur o anche capire i vari gruppi religiosi, armati, politici e via dicendo. Andiamo a scoprire tutti questi Stati che un tempo erano la culla di religioni e cultura ma che purtroppo negli ultimi anni la grande opera di devastazione del patrimonio artistico e culturale di tutta l’area, compiuta dall’Isis, ha contributo non poco ad offuscare le tradizioni di questi importanti culti religiosi, che sono una testimonianza dell’ ampia espressione di civiltà che il Medio Oriente ha sempre avuto nel corso dei secoli.
Eugenio Montale diceva:
“Bisogna andare in Oriente per capire cos’è la religione. Ho inteso veramente il sentimento religioso solo laggiù; la vera sede delle religioni è l’Oriente. E, dopo tutto, il cattolicesimo è una religione orientale, che si è diffusa dovunque, ma che forse solo lo spirito di quei paesi può assimilare e accettare totalmente.”

Sono principalmente moglie e mamma di due splendide ragazze ed ho la passione per la musica ma soprattutto per la lettura. Leggo di tutto romanzi, saggi, storici, ma non leggo libri nè di fantascienza né di horror.