Romanzo rosa-fantasy
Triskell Edizioni
23 marzo 2020
Kindle
268
Ah, l’antico Egitto, le piramidi, la sfinge… i misteri dei faraoni.
La storia mi ha sempre affascinata, lo ammetto, ma mai avrei pensato che un giorno mi sarei portata a casa… una mummia!
No, non l’ho trafugata dal suo sarcofago per i suoi tesori. Per chi mi avete presa?
In realtà è molto peggio di così.
Mi credereste se vi dicessi che la mummia è viva? Lo so, io stessa mi prenderei per pazza. Io, che da sempre ho un’indole positivista. “Provare per credere”.
Eh sì, solo che non potevo non crederci visto che Reshef ha ripreso vita davanti ai miei occhi, mandando a farsi friggere tutte le mie certezze. E la mia tranquillità.
Già. Avete mai provato a vivere con un faraone? Non è sempre la personcina più docile del pianeta. Soprattutto quando si mette in testa qualcosa. Tipo di recuperare i suoi vasi canopi, cosa che gli permetterà di riprendere sembianza umane… O di scoprire chi lo ha ucciso.
Beh, risolvere un mistero di 3000 anni fa, certo, che ci vuole?
«Credimi, non hai la minima idea di quanta dignità possa esserci in un morto che cammina, rispetto a un vivo che non si regge nemmeno in piedi per gli effetti dell’alcool,»
Dopo 44 giorni chiusa in casa ci voleva proprio una piccola ventata d’aria fresca! Non appena ho letto la sinossi di questo libro me ne sono invaghita: un romanzo misto tra fantasy, rosa, chick-lit, un pizzico di giallo e a completare il quadro, già di per sé interessante, riguardante la storia egizia. È un racconto divertente, con un’alone magico che non mancherà di stupirvi e trascinarvi nella storia.
Ah, dimenticavo di dirvi che è un romanzo young adult, per cui non aspettatevi capriole tra le lenzuola.
La protagonista, Dafne, è giovanissima, va ancora a scuola, è molto intelligente e molto intraprendente. Il nostro “lui” è invece molto particolare: è un vero faraone, sì proprio uno di quei tipi con il gonnellino che hanno governato l’Egitto per più di tremila anni! Reshef ovviamente non chiede ma pretende, non conosce la gentilezza ma sa solo dare ordini; ne consegue che non sarà per nulla facile per lui, ma neanche per Dafne, imparare a conoscersi a vicenda e soprattutto riuscire a sopportarsi senza continui battibecchi.
«I miei giardini pullulavano di frutti e le mie cucine traboccavano degli animali più grassi di tutto il reame! Stufato di anguilla alla salsa di fico, quaglie ripiene di crema di milza di ippopotamo, capretti speziati e bolliti in una miscela di miele e birra, riesci a immaginarne il gusto?»
A fare da “spalla” ai nostri protagonisti troviamo alcuni personaggi alquanto bizzarri che vi strapperanno numerose risate ma non vi anticipo nulla per non rovinarvi la sorpresa.
La trama semplice e un pochino prevedibile, è ben strutturata e mai noiosa. Diciamo che ho intuito il “cattivo” quasi immediatamente, anche se in alcuni momenti ho avuto il serio dubbio di essermi sbagliata.
Alcuni piccoli colpi di scena danno brio al racconto rendendolo vivace e intrigante. Un storia romantica dove l’innesto fantasy non rovina la storia anzi la rende molto più interessante e coinvolgente.
Pagina dopo pagina la storia ti conduce verso la magnificenza dell’età faraonica e attraverso un linguaggio molto semplice e di facile comprensione ti illustra alcuni riti particolari come ad esempio la mummificazione.
Un libro “leggero” e diverso, perfetto per questi giorni di “arresti domiciliari” forzosi che speriamo finiscano presto.
“Il firmamento, corpo radioso della dea Nut, rimane immutato allo scorrere dei secoli. Gli astri non fanno che guardarci con i loro occhi senza tempo e osservare in silenzio il fluire dei secoli. Ma una volta che il loro sguardo si è posato su qualcosa, l’uomo, di qualsivoglia epoca o cultura, ha sempre creduto di non poter più modificare il passato.”
Harriette Joking è nata nel 1986 a Reggio Emilia, dove vive con il compagno e i suoi due bambini. Laureata in Filosofia, miscela nei suoi romanzi l’amore per la Storia e quello per il Fantasy. Le sue altre grandi passioni sono le escursioni in montagna, andare a teatro e, naturalmente, la lettura.
I molteplici impegni famigliari (ho due figli stupendi oltre ad un marito e a un cane) mi hanno sottratto per un lungo periodo ad una delle mie più grandi passioni: la lettura (oltre alla pallacanestro -amore questo condiviso con mio marito, allenatore, e mio figlio, arbitro, che ci ha portato a creare una nostra società dove ricopro il ruolo di presidente). Ora complice un infortunio che mi costringe a diradare i miei impegni fuori casa (non posso guidare) sono “finalmente” riuscita a riprendere un libro in mano! Il fato, insieme ad un post di Kiky (co-fondatrice de “La bottega dei libri” che conosco da oltre 20 anni) pubblicato su Facebook han fatto sì che nascesse la mia collaborazione con “La bottega”, collaborazione che quotidianamente mi riempie di soddisfazione.